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Sci Alpino

Sci alpino, Sofia Goggia: non sei umana! Argento olimpico con una lesione ai legamenti e una frattura al perone!

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Bionica. Donna d’acciaio. Titanica. Indistruttibile. Sofia Goggia non è sembrata umana negli ultimi 23 giorni: si è infortunata cadendo in superG a Cortina d’Ampezzo, si è procurata una lesione ai legamenti e una frattura al perone, non si è arresa, ha stretto i denti, si è messa al lavoro alacremente, ha inseguito il recupero fisico, ci ha creduto fino in fondo, ha sudato e ha preteso il massimo dal suo corpo. Dopo tre settimane è sul podio alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Magnetica. Robot dal cuore pulsante di passione, di amore per lo sci alpino e per la vita, di caparbietà e di tenacia.

Soltanto negli ultimi giorni è riuscita a riprendere a camminare in maniera fluida, soltanto la scorsa settimana aveva rimesso gli sci dopo l’incidente sulle nevi dolomitiche, soltanto tre settimane fase era in una clinica ad attendere una dolorosa diagnosi. Questa volta volta la bergamasca si è semplicemente superata, andando ben oltre i propri limiti e spingendo il proprio corpo al di là dei confini del ragionevole umano. Aliena. Per il modo in cui si è presentata in Cina e per come ha interpretato un convulso avvicinamento ai Giochi, studiando bene i tempi, avendo pazienza, forzando nel modo giusto.

Sci alpino, Sofia Goggia risorge ed è argento a 0.16 da Corinne Suter. Splendido bronzo per Nadia Delago

Un argento olimpico davvero di lusso, ma che in parte non accontenta Sofia Goggia: “Se me lo avessero detto due giorni fa avrei firmato“. C’è un “ma” sottinteso. Perché dopo la prova cronometrata di ieri e la gara perfetta di oggi, si era anche accarezzato il sogno della medaglia d’oro. Si è messa in mezzo la svizzera Corinne Suter per appena 16 centesimi, brillando maggiormente in un finale a tutta velocità dove invece la nostra portacolori è risultata meno precisa e a sua detta ha dovuto fare i conti col vento nel corso del tracciato. Tre settimane fa era a rischio la partecipazione alle Olimpiadi, ritrovarla con una medaglia al collo ha un sapore decisamente appetitoso.

Foto: Lapresse