Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino, frecciate e polemiche: prima Casse-Marsaglia, ora Quario-Goggia. È un’Italia lacerata

Pubblicato

il

In attesa del Team Event di sabato, l’Italia dello sci alpino ha conquistato quattro medaglie alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022: due per mano di Federica Brignone (argento in gigante, bronzo in combinata) e due in discesa libera (argento di Sofia Goggia, bronzo di Nadia Delago). Nelle ultime due settimane, però, il clima all’interno della Nazionale è stato tutt’altro che solare e non sono mancati i momenti di tensione. Ne è emerso un gruppo in parte lacerata e a fare notizia sono state anche due polemiche: nella prima parte della kermesse ha tenuto botta la vicenda Marsaglia-Casse, oggi è invece sul tavolo la vicenda che interessa “Ninna” Quario (mamma di Federica Brignone) e Sofia Goggia.

Sci alpino, Ninna Quario: “Sofia Goggia egocentrica, vergognoso farla passare per eroina”

LA VICENDA MATTIA CASSE-MATTEO MARSAGLIA, “LA PROPOSTA INDECENTE” E LA NON SOSTITUZIONE

Siamo tra il 7 e l’8 febbraio. Matteo Marsaglia dichiara di aver subito pressioni da parte del direttore sportivo Massimo Rinaldi affinché fingesse un infortunio e lasciasse il posto in superG a Mattia Casse. Lo sciatore si era sfogato ai microfoni della Gazzetta dello Sport e poi aveva ribadito ulteriormente il suo racconto alla Rai, al termine della gara.

L’Italia aveva a disposizione soltanto sette posti nello sci alpino maschile per le Olimpiadi e si sceglie di lasciare a casa Mattia Casse. Il 31enne non la prende bene e pubblica sui suoi profili social un durissimo attacco: “Non credevo che ci si potesse dimenticare cosi velocemente di tutto il lavoro fatto ad alto livello in questi anni, del rientro dall’ultimo infortunio e avendo seppellito mio papà lo scorso 22 dicembre. Per i regolamenti avrei forse meritato questa convocazione, per la politica evidentemente no”.

Pochi giorni dopo, proprio alla vigilia della Cerimonia di Apertura, si decide di fare viaggiare Mattia Casse alla volta di Pechino. L’Italia è infatti in testa alla lista delle riallocazioni e c’è la concreta speranza che qualche altra Nazione rinunci ad un posto, per svariate ragioni, permettendo così di poter schierare l’azzurro. Purtroppo l’ipotesi non si materializza e così il piemontese non ha l’occasione di gareggiare. Proprio in questo frangente scoppia la scintilla: secondo quando affermato da Matteo Marsaglia, il direttore sportivo Massimo Rinaldi gli ha chiesto di dichiararsi infortunato in modo da permettere a Mattia Casse di disputare il superG.

Questo quanto dichiarato dal laziale alla Gazzetta dello Sport: “Mi hanno chiesto di non gareggiare perché avrebbero voluto far correre Casse. Io ho spiegato che non possono farlo. Dovrei dire che sto male, dichiarare il falso? Non si scherza con queste cose. E dovrei fare questo per cosa? Per riparare agli errori di chi ci ha portato ad avere solo sette posti ai Giochi per l’Olimpiade? Gente che cerca di salvarsi sulla pelle degli atleti?“.

Pronta era giunta la smentita da parte di Massimo Rinaldi, sempre attraverso la rosea: A Matteo non ho chiesto un bel niente, tantomeno di dichiarare il falso. Sarebbe una follia che avrebbe conseguenze legali anche a livello del CIO. Detto questo, nella stagione in corso Matteo Marsaglia ha ottenuto un quarto posto in discesa, mentre nella classifica del superG è al 39° posto. Il pettorale in discesa se l’è strameritato e in gara lo ha dimostrato, ma credo di avere il diritto di far notare che sul piano tecnico non si può dire la stessa cosa per il superG, sperando ovviamente che domani mi smentisca. Tra l’altro la partecipazione all’Olimpiade non dà automaticamente il diritto a partecipare a tutte le proprie gare”.

Mattia Casse era intervenuto attraverso i social: “Matteo non è solo un compagno di squadra, ma è un caro amico: è a Pechino per gareggiare ed ha il sacrosanto diritto di sfruttare la sua convocazione. Sono arrivato in Cina sperando di riuscire a recuperare una quota dalla riallocazione tra Stati; in cuor mio, confidavo nell’annullamento delle gare di Dubai, Kolasin e Malbun che, non è un segreto, sono state organizzate per perseguire scopi diversi da quello sportivo. Come me altri atleti che dedicano la loro vita a perseguire il sogno olimpico, sono rimasti esclusi a causa di pass olimpici assegnati “in questo modo”. Mi auguro davvero che questa ingiustizia non si ripeta, per rispetto degli atleti e dello sport”.

GLI ATTACCHI DI NINNA QUARIO A SOFIA GOGGIA, LA RISPOSTA DI FEDERICA BRIGNONE

La polemica di oggi (17 febbraio). Tutto nasce dal rapporto oggettivamente mai così amichevole tra Federica Brignone e Sofia Goggia. Maria Rosa “Ninna” Quario, mamma di Federica Brignone, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Capital: Sofia possiede una determinazione impressionante, ma il suo infortunio non era così grave perché è tornata dopo 23 giorni: se uno si rompe una gamba non credo che possa tornare in pista dopo 23 giorni. Sofia si vede molto al centro dell’attenzione, si piace, si loda tanto e ne gode. Cerca attenzione da morire. Federica invece è timida e non le importa piacere alla gente. Sofia e Federica non sono mai state amiche, non si sono mai prese neanche quando non erano nessuno. Sofia ultimamente ha riferito che sono amiche, ma non è vero”.

Dichiarazioni oggi ribadite in un suo articolo pubblicato su Il Giornale (testata con cui collabora): “Mi cospargo il capo di cenere. Chiedo umilmente scusa. Il problema è che fino a ieri l’avevo sempre considerata una sciatrice come le altre, con doti uniche e rare, certo, ma tutto sommato umana. Mi sbagliavo. Forse però è il senso della parola grave che mi è sfuggito. Ho anche osato dire che Goggia è egocentrica. Sì, lo ribadisco e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario, pronta a fornire diversi esempi per avvalorare la mia tesi. Vi do solo l’ultimo in ordine temporale: non vi sembra egocentrica una persona che molte ore dopo la gara telefona a casa non per condividere la sua gioia e il suo orgoglio ma per sapere quali sono state in Italia le reazioni alla sua medaglia?”.

Dopo aver conquistato la medaglia di bronzo in gigante, Federica Brignone non ha voluto parlare delle polemiche ed è stata chiara alla Gazzetta dello Sport: “Non so niente. Le comunicazioni sono difficili. Prima della gara non accendo nemmeno il telefono. Non so niente e non ho letto niente, altrimenti al posto di presentarmi con una medaglia, oggi mi sarei presentata talmente arrabbiata e incavolata che non sarei riuscita a fare il massimo. Sono venuta qua per sciare e ho cercato di sciare“.

Davide Brignone, suo fratello e allenatore, ha però criticato l’operato della mamma, sempre attraverso la rosea: “Io non capisco mia madre: ha tutte le ragioni per pensarle queste cose, non è la prima che le pensa né l’ultima che le penserà, ma che bisogno ha di dirlo? Da un altro punto di vista la apprezzo, pensa una cosa e ha il coraggio di dirla, ma cosa gliene viene? Questo è sport, tutto il resto è un’altra cosa. Federica oggi ha fatto una gara di sci. Le cose mediatiche lasciamole da parte“. Sofia Goggia non ha ancora parlato di questa vicenda (oggi è atterrata a Milano).

Foto: Lapresse