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Sci Alpino

Sci alpino, Gisin e Shiffrin favorite per la combinata. Federica Brignone in lizza per il podio

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L’ultima gara per lo sci alpino femminile alle Olimpiadi di Pechino 2022 sarò la combinata. Un appuntamento al quale l’Italia si presenta con ambizioni da podio soprattutto nella figura di Federica Brignone. Si tratta di una specialità che praticamente sta sparendo in Coppa del Mondo, ma la valdostana in passato ha raccolto vittorie ed ha in bacheca anche una sfera di cristallo.

Non sarà comunque semplice per Brignone andare a caccia di una medaglia. Purtroppo l’azzurra sta faticando moltissimo a trovare feeling con la pista di discesa ed anche nelle prove è andata male, subendo distacchi importanti da coloro che sono le principali rivali in vista della combinata. In slalom Federica sa difendersi, ma è chiaro che il discorso medaglie passa dalla prova in velocità.

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La medaglia d’oro sembra essere un affare a due tra Michelle Gisin e Mikaela Shiffrin. La svizzera ha ben impressionato nelle prove di discesa, arriva dal bronzo conquistato in superG e può davvero costruirsi un bel vantaggio in velocità prima dello slalom. Dall’altra parte l’americana arriva a questa gara con le delusioni enormi di gigante e slalom e va ancora a caccia della prima medaglia di questa edizione olimpica. Gisin può difendersi assolutamente in slalom da Shiffrin, che dovrà cercare con ogni probabilità la rimonta tra i rapid gates, anche se restano gli incubi delle due uscite consecutive.

Il bronzo potrebbe essere il reale obiettivo, salvo errori altrui, per Brignone, che dovrà lottare soprattutto con la svizzera Wendy Holdener. L’elvetica, però, in discesa sta facendo davvero molta fatica e l’azzurra potrebbe trovarsi ad amministrare un buon vantaggio in slalom.

Attenzione alla canadese Marie-Michele Gagnon, che potrebbe anche vincere la discesa della combinata, ma che non pratica uno slalom da cinque anni. Certamente la gara maschile ha dimostrato che tutto può succedere e magari Gagnon può ritrovare lo smalto di inizio carriera tra i rapid gates.

Foto: LaPresse