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Olimpiadi, pagelle Italia 15 febbraio: Pittin e la sindrome Valentino Rossi. L’Italia del curling torna in corsa

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI 15 FEBBRAIO 

Silvia Bertagna (freestyle), 6: chiude in decima posizione la finale dello slopestyle. Per lei era già stata una vittoria approdare a 35 anni nell’atto conclusivo.

Leonardo Donaggio (freestyle), 5,5: 18° nelle qualificazioni dello slopestyle, manca l’accesso alla finale. Ha 18 anni e crescerà anche in questa specialità. Oggi è già tra i migliori nel big air.

Sofia Goggia (sci alpino), 10: non ha vinto, ma è come se lo avesse fatto. E non è la classica frase retorica dei perdenti. 23 giorni fa la bergamasca si procurava una lesione dei legamenti e una piccola frattura al perone: una persona normale sarebbe a casa sul letto, ma lei non lo è. Il fisioterapista aveva detto che era all’80% della forma, e si è visto. In effetti qualche piccola imprecisione è stata commessa nella parte alta, perché sulla gamba sinistra non era completamente sicura. Poi quel piano finale letale con i 34 centesimi persi da Corinne Suter. Ma non possiamo che applaudire Sofia, esempio di vita per come non si è arresa dinanzi al destino avverso. E’ una vincente dentro.

Nadia Delago (sci alpino), 9.5: mai sul podio in Coppa del Mondo, bronzo alle Olimpiadi. Non è però una sorpresa, perché si tratta di un’atleta in crescita esponenziale, dotata di un talento naturale nel far correre gli sci, ma molto migliorata anche dal punto di vista tecnico. Il prossimo potrebbe essere il suo quadriennio, a Cortina troverà una pista cucita su misura per le sue caratteristiche.

Elena Curtoni (sci alpino), 8,5: grandissima prova d’orgoglio dopo la delusione del superG. Disputa la miglior discesa della sua stagione, va lunga di linea in avvio, poi impressiona nella parte bassa della pista, dove pennella la parabolica che precede il piano finale. Il podio resta distante 43 centesimi, ma il quinto posto rende giustizia ad una campionessa che sta disputando una stagione straordinaria, la migliore della carriera.

Nicol Delago (sci alpino), 7: scia bene alcune sezioni, meno altre. Al momento è stata scavalcata dalla sorella Nadia, ma ricordiamo che rientrava quest’anno dopo il grave infortunio al tendine d’Achille. Sarà una delle punte dello sci alpino italiano in vista di Milano-Cortina 2026, nessun dubbio.

Thomas Bormolini (biathlon), 7: si comporta bene nella prima frazione di staffetta e tiene l’Italia nelle prime posizioni. Ha fatto il suo dovere.

Tommaso Giacomel (biathlon), 7: doveva essere la frazione più a rischio, invece porta la selezione tricolore al quarto posto a metà gara, in piena corsa per una medaglia. Dimostra grande sangue freddo quando, dopo aver fallito i primi tre bersagli, copre i successivi cinque nel poligono in piedi.

Lukas Hofer (biathlon), 5: dopo il 20/20 nell’inseguimento, oggi è troppo falloso al poligono e compromette le velleità azzurre. Oggi è stato l’anello debole del quartetto, ma ci sta un passaggio a vuoto dopo la grande prestazione (con tanto di delusione) di domenica scorsa.

Dominik Windisch (biathlon), 5,5: come Hofer spara male ed è costretto ad un giro di penalità. La medaglia era ormai fuori portata, ma si vede sfuggire una top5 che sarebbe stata prestigiosa.

Raffaele Buzzi (combinata nordica), 6,5: chiude l’Olimpiade con un 16° e 22° posto, confermandosi di gran lunga il miglior combinatista italiano.

Alessandro Pittin (combinata nordica), 5,5: buona rimonta nello sci di fondo, da 43° a 33°. Parliamo di un atleta che ha vinto tre gare in Coppa del Mondo, nonché medaglie ad Olimpiadi e Mondiali. Da troppi anni tuttavia non è più competitivo nel salto. Pare che voglia proseguire sino a Milano-Cortina 2026. Il rischio della ‘sindrome Valentino Rossi’ è concreto.

Samuel Costa (combinata nordica), 5: non brilla né nel salto né nel fondo. Era un ottimo prospetto, poi per svariati motivi si è perso per strada.

Iacopo Bortolas (combinata nordica), 6: una sufficienza di incoraggiamento per un ragazzo 18enne di cui si parla un gran bene. Speriamo che venga valorizzato nel modo giusto, anche se il passato recente non lascia ottimisti.

Italia team pursuit (speed skating), 6: gli azzurri superano nettamente la Cina e terminano settimi nella classifica finale. Le medaglie erano distanti, bisognerà lavorare molto in vista delle Olimpiadi casalinghe.

Patrick Baumgartner (bob a 2), 5: chiude 21° e non si qualifica per la quarta manche. Su questo sport ci siamo già espressi ieri.

Italia curling, 7,5: grande reazione d’orgoglio per Joel Retornaz e compagni. Sconfitti con un secco 10-4 i campioni olimpici in carica degli Stati Uniti. Restano ancora due partite da disputare: vincendole, e con una serie di incastri favorevoli (difficili, ma non impossibili), gli azzurri potrebbero addirittura agguantare quella semifinale che sembrava ormai sfumata. Sognare non costa nulla.

Foto: Lapresse