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Novak Djokovic rischia l’espulsione dall’Australia per tre anni. “Non è detenuto, può andarsene quando vuole”

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Novak Djokovic si trova in isolamento presso il Park Hotel di Melbourne, una struttura adottata dal governo per ospitare persone irregolari. Al momento questa è la situazione del tennista serbo: gli è stato vietato l’ingresso in Australia poiché in possesso di un visto non ritenuto regolare. Il serbo credeva di poter entrare nel Paese in virtù di un’esenzione medica, nonostante non sia vaccinato al Covid-19, ma i documenti non sono stati ritenuti validi dalle autorità competenti.

Il giocatore ha denunciato le condizioni fatiscenti in cui si trova costretto ad alloggiare, parlando di mancanza di cibo, presenza di insetti e umidità. Sua madre ha dichiarato che il figlio è prigioniero. Parole molto dure, che stanno suscitando la reazione del grande pubblico e che hanno chiamato a un intervento Karen Andrew, Ministro degli Interni: “Novak Djokovic non è detenuto. Può lasciare il paese quando vuole e la polizia di frontiera farà di tutto per agevolare la sua partenza“.

Novak Djokovic attende l’udienza prevista per lunedì mattina (dovrà trascorrere l’intero fine settimana in quella struttura, ammesso che decida di non tornare prima in Serbia, visto quanto detto dal ministro). Il ribattezzato Nole, che salvo stravolgimenti non parteciperà agli Australian Open (17-30 gennaio sul cemento di Melbourne), rischia di non poter entrare in Australia per i prossimi tre anni! La legge locale è molto rigorosa in termini di politiche di immigrazione e questa è la pena prevista per chi viene trovato in possesso di un visto irregolare.

Novak Djokovic, la mamma: “È tenuto prigioniero in un hotel per immigrati, è disumano!”

Si tratterebbe di un durissimo colpo per il numero 1 al mondo, che ha vinto lo Slam nella terra dei canguri per ben nove volte e che ha conquistato in carriera 20 prove totali dello Slam, proprio come Roger Federer e Rafael Nadal.

Foto: Lapresse