Seguici su

Senza categoria

Caso Djokovic, il pomo della discordia: Tennis Australia accetta una passata positività per l’esenzione, il Governo no

Pubblicato

il

L’Australia sta diventando, suo malgrado, il centro del mondo sportivo. Tantissime discussioni sono state causate dalla situazione riguardante Novak Djokovic, volato verso l’Oceania con un’esenzione medica e respinto poi al confine dopo una lunghissima attesa. Tante critiche sono arrivate verso il numero 1 al mondo, che farà partire il suo ricorso lunedì. Ma c’è un dettaglio che potrebbe rendere la posizione del serbo un po’ più leggera nell’immaginario collettivo. 

Il locale quotidiano The Gate sta infatti monitorando una situazione, mettendo in chiaro una differenza sostanziale fra le condizioni poste dal Governo australiano e quelle di Tennis Australia: Djokovic infatti non avrebbe problematiche con il visto, ricevuto nel mese di novembre, ma il serbo non avrebbe dimostrato il completamento del ciclo vaccinale. 

Cosa di cui si potesse sospettare viste le dichiarazioni sibilline del passato, ma la problematica sembrava essere messa alle spalle. La vera differenza risiede nelle norme per l’esenzione medica: per Tennis Australia la stessa può essere concessa sulla base di una infezione da Covid-19 contratta negli ultimi sei mesi, non comunicata dal numero 1 al mondo, mentre per l’ATAGI (Australian Technical Advisory Group on Immunisation) non la considera una condizione sufficiente per non essere vaccinati.

Novak Djokovic rischia l’espulsione dall’Australia per tre anni. “Non è detenuto, può andarsene quando vuole” – OA Sport

Una differenza davvero enorme tra le due parti, che avrebbero portato quindi a quello che stiamo vivendo negli ultimi giorni, con Novak Djokovic confinato in una camera d’albergo e Renata Voracova che tornerà in Repubblica Ceca. C’è da dire che il Governo Australiano aveva più volte ribadito all’organizzazione dell’Australian Open che la positività al Covid negli ultimi non sarebbe bastata ad ottenere l’esenzione. Una situazione incresciosa, che provocherà ancora più polemiche in questo 2022 iniziato in maniera assai frizzante, ma che non depone in favore del serbo e la sua volontà di difendere il titolo nel primo Slam dell’anno. 

Foto: LaPresse