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Australian Open 2022, Matteo Berrettini: rischio Alcaraz al 3° turno! Poi Djokovic ai quarti? Il tabellone

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Per Matteo Berrettini, da testa di serie, il tabellone degli Australian Open 2022 non è proprio dei più semplici in senso assoluto. Rimane, però, sempre con una spada di Damocle chiamata Novak Djokovic, il suo teorico avversario di quarti di finale (sarebbe la terza volta negli ultimi quattro Slam).

Qualora il serbo venisse espulso dall’Australia prima della compilazione dell’ordine di gioco di lunedì (e martedì), allora il russo Andrey Rublev occuperebbe il posto del numero 1 del mondo, il francese Gael Monfils andrebbe in quello di Rublev, il kazako Alexander Bublik si inserirebbe in quello di Monfils e un lucky loser completerebbe la catena in luogo di Bublik.

Passando al tabellone vero e proprio del numero 1 d’Italia, il primo a passare sulla sua strada è il valido ventenne americano Brandon Nakashima. Numero 68 del mondo, vanta già due finali ATP, tutte e due sul veloce, ma perse l’una a Los Cabos con il britannico Cameron Norrie, l’altra con il connazionale John Isner ad Atlanta. Non è probabilmente il primo turno che sperava Berrettini, il quale è subito chiamato a dare un’importante prova delle proprie qualità. Del resto, la sua storia di sorteggi australiani è molto men che fortunata in termini di primi turni (solo nel 2020 fu parecchio fortunato al primo turno, per poi perdere al secondo).

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In un eventuale secondo turno, la situazione sarebbe meno proibitiva: l’americano Stefan Kozlov è un ventitreenne che ha ricevuto una wild card, numero 168 al mondo, ma del quale le buone prospettive emerse nel passato si sono perse, fondamentalmente. Il ceco Jiri Vesely, invece, è un ventottenne numero 79 ATP che, pur sapendo servire bene, è sostanzialmente privo di reale costanza. Berrettini se lo ricorda perché lo ha sconfitto nelle qualificazioni dell’ATP 500 di Pechino nel 2018, e anche in maniera molto netta.

Balza però all’occhio il terzo turno eventuale: con ogni probabilità l’accoppiamento sarà di scarsa semplicità. Da quelle parti, infatti, ci sono lo spagnolo Carlos Alcaraz, che esordirà con un qualificato, l’ungherese Marton Fucsovics e il serbo Dusan Lajovic. Della forma del murciano non è dato sapere, dal momento che non si è ancora visto da quando ha contratto il Covid-19 dovendo rinunciare alle finali dell’attuale format di Coppa Davis, ma il romano ricorda bene il match perso a Vienna, nel quale peraltro era stato condizionato da qualche problema fisico di troppo. Lontani nel tempo i precedenti col magiaro: un successo al Challenger di Irving 2018, una sconfitta in semifinale a Sofia nel 2019, quando Berrettini stava diventando più di un giocatore qualsiasi. Nessun precedente, invece, con Lajovic.

L’eventuale ottavo vede una situazione non spiacevole per il numero 7 del mondo: le tre opzioni principali sono quelle legate al britannico Cameron Norrie (superato in finale al Queen’s, e se non altro è un gran bel ricordo), allo spagnolo Pablo Carreno Busta e, in misura minore, a Fabio Fognini. Una nota su Norrie va però fatta: il suo grande problema è quello del primo turno, che lo mette di fronte all’americano Sebastian Korda, uno dei giocatori più pericolosi in assoluto da affrontare al di fuori delle teste di serie.

A questo punto, la situazione, vista la problematica Djokovic, per il momento si fa nebulosa: qualora giocasse, il serbo avrebbe anche un buon tabellone per i quarti, altrimenti le cose potrebbero aprirsi in qualsiasi maniera a seconda dello scenario che si andrebbe a verificare. Certo è che l’attuale numero 1 del mondo rimane l’unico giocatore, nel 2021, ad aver sconfitto il romano in uno Slam, e mai con facilità, visto che in tutte e tre le occasioni gli è stato portato via un set (il terzo a Parigi, il primo a Wimbledon e a New York). Certo, si potrebbe poi parlare di Alexander Zverev, di Rafael Nadal, di cosa succede nell’altro lato, di Stefanos Tsitsipas, di Daniil Medvedev, ma sono tutti discorsi che passano inevitabilmente da questioni che, da qualsiasi parte la si veda, sfuggono totalmente al tennis.

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Foto: LaPresse