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Australian Open 2022, il premier australiano sull’arrivo di Djokovic: “Senza prove sufficienti torna a casa”

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Una situazione decisamente critica, mista alla necessità di fare chiarezza. L’annuncio della partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open 2022 ha scatenato tantissime polemiche per le modalità: non vaccinato e con esenzione medica.

Tuttavia, come chiarito quest’oggi dal direttore del torneo Craig Tiley, Nole non è l’unico ad aver usufruito di ciò: “Un totale di 26 giocatori o membri del loro staff, sui 3.000 circa previsti in Australia, hanno chiesto un’esenzione e solo pochi di loro l’hanno ottenuta“, ha spiegato. Va ricordato un aspetto importante, sottolineato da Carolyn Broderyck, responsabile medico di Tennis Australia: “Gli esaminatori non sapevano nemmeno se le richieste fossero di giocatori o di membri dei vari staff. La documentazione era completamente anonima: erano oscurati anche il Paese di provenienza e l’età del richiedente, a eccezione di casi in cui era un dettaglio importante“.

In questo contesto molto teso, Tiley ha anche dichiarato: “Sarebbe certamente utile se Novak spiegasse le condizioni in base alle quali ha chiesto e ottenuto un’esenzione. Lo incoraggio a parlarne con la comunità. Abbiamo attraversato un periodo molto difficile negli ultimi due anni e apprezzerei alcune risposte in merito“.

Australian Open 2022, Craig Tiley: “Sarebbe utile che Novak Djokovic spieghi il motivo dell’esenzione medica”

Modus operandi che sta avendo delle ricadute anche sul piano politico in Australia. Stando agli ultimi dati riportati dall’Ansa, nella terra dei canguri si registra il record di casi Covid nelle ultime 24 ore pari a 47.738 nuovi infetti per la maggior parte di variante Omicron e non gravi. Per questa ragione il Governo federale ha deciso di entrare in maniera determinata sulla questione e il premier Scott Morrison ha precisato: “Attendiamo che Djokovic si presenti per capire quali prove ci fornisca per sostenere la sua esenzione dal vaccino. Se queste prove sono insufficienti, non sarà trattato in modo diverso da nessun altro e sarà sul prossimo aereo per tornare a casa. Non dovrebbero esserci regole speciali per Novak Djokovic. Assolutamente no“.

Morrison ha anche aggiunto che il caso di Djokovic non sia isolato, confermando quanto detto da Tiley: “Le circostanze non sono uniche, il problema è se ha prove sufficienti per sostenere che è qualificabile per quell’eccezione“.

Reazioni, come detto, dal punto di vista politico per quanto affermato inoltre da Karen Andrews, ministro australiano per gli affari interni: “Mentre il governo vittoriano e Tennis Australia possono permettere a un giocatore non vaccinato di competere nell’Australian Open, è il governo del Commonwealth che farà rispettare i nostri requisiti al confine australiano“. Si profila quindi uno scontro?

Tra i giocatori qualche malumore è emerso con lo statunitense Noah Rubin che ha parlato di privilegi solo per l’elite e Jamie Murray che ha detto chiaramente: “Se fossi no-vax a me l’esenzione non l’avrebbero data“.

Foto: LaPresse