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Australian Open 2022: Daniil Medvedev rimonta, Auger-Aliassime spreca. In semifinale contro Tsitsipas va il russo

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Daniil Medvedev, anche con una certa collaborazione di Felix Auger-Aliassime, torna in semifinale agli Australian Open 2022. Il russo, numero 2 del mondo, esce da qualcosa di più di una buca profonda, emergendo vincitore per 6-7(3) 3-6 7-6(2) 7-5 6-4 dopo 4 ore e 42 minuti di battaglia, che passa dal poter diventare quella della consacrazione del canadese a quella del mantenimento degli attuali rapporti di forza. Saranno dunque Berrettini-Nadal e Tsitsipas-Medvedev le semifinali di venerdì, in quella che è una novità nella programmazione del torneo. Fino al 2021, infatti, una semifinale maschile veniva giocata di giovedì e un’altra di venerdì, con i penultimi atti femminili relegati alla sessione diurna del giovedì (la notte in Italia). Quest’anno, invece, il cambiamento: solo sessioni serali dal giovedì in avanti con il dovuto spazio anche alle donne.

La forma di Auger-Aliassime la si comprende fin dall’inizio, quando non permette praticamente mai a Medvedev di avvicinarsi sui propri turni di battuta. Il canadese è sempre pronto a controbattere con parecchie armi una versione non brillante del russo, che porta a una conclusione quantomeno bizzarra del set. Arriva infatti il break (cui contribuisce un pesante doppio fallo del numero 2 del mondo) a favore di Auger-Aliassime, che però sbaglia parecchio e cede la battuta a sua volta, per poi invertire il rapporto di forza e vincere 7-3 il tie-break.

La rottura prolungata di Medvedev prosegue nel secondo parziale, dove perde subito il servizio nel secondo, lottato gioco. I tempi sembrano realmente maturi per l’esplosione di Auger-Aliassime, che in campo è convinto, sa cosa fare e soprattutto comprende come usare il dritto. La parte fondamentale è legata ai turni di battuta: mai ne lascia uno con difficoltà, cede un solo punto nel primo, terzo, quinto e settimo game e nessuno nel nono. Risultato: 6-3.

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Il nordamericano potrebbe scappare via già sull’1-1 nel terzo set, ma la palla break che ha non riesce a sfruttarla, complice anche un Medvedev che risulta un pochino più efficace sotto tutti i punti di vista, anche se rischia un’altra volta sul 4-4 quando finisce sotto 0-30. Si arriva al tie-break, e stavolta è un dominio da parte del russo con una variabile che scompagina le carte in tavola. Si chiama pioggia: appare sul 2-1 per il russo, ferma il gioco, chiude il tetto e destabilizza Auger-Aliassime, che sparisce dal campo e cede per 7-2.

Il parziale dei drammi, però, è il quarto: i due si danno a lungo fastidio al servizio, in maniere a volte imprevedibili, come per esempio sul 3-3: Medvedev va sullo 0-15, poi il suo avversario risponde con quattro ace consecutivi. Sarebbe il game perfetto, se non fosse per quel dettaglio precedente. Sul 5-5, però, è proprio Auger-Aliassime a tremare di nuovo (ma non sul match point, dove è l’avversario a non dargli spazio), a sbagliare il dritto sulla palla break per il russo e a consentirgli di cercare il set decisivo. Il ventunenne di Montreal riesce, con tanto spettacolo, a risalire da sotto 40-0, ma non può evitare che la solidità del numero 2 del mondo trascini la questione ancora un po’ più avanti.

Il colpo Auger-Aliassime inizialmente non lo sente, perché riesce a procurarsi tre palle break nel secondo gioco, ma senza essere in grado di sfruttarle. Immediatamente dopo “pesca” un game disastroso, condito da due doppi falli e che vede il canadese cedere la battuta quasi senza opporre resistenza. Per due volte Medvedev minaccia, pur senza avere opportunità concrete, di arrivare molto vicino a raddoppiare il proprio vantaggio. Due volte, però, il numero 9 del mondo arriva vicinissimo a riaprire la questione: una sul 4-3 per il russo, e l’altra, molto più pesante perché le chance qui sono due, sul 5-4. In quest’ultimo caso, sul 15-40, Medvedev s’inventa un punto irreale, mentre sul 30-40 il rovescio incrociato se ne va in corridoio. E con quello cade anche l’ultima reale possibilità, dato che il numero 2 del mondo fa caprie perché lo è e porta a termine una battaglia durissima.

L’odierna partita dimostra una volta di più come il tennis non sia esattamente matematico: 182 punti a testa, infatti, sono stati vinti dai due giocatori, ma non tutti, in un detto ben più che reale, hanno lo stesso peso. Conta, e parecchio, che Medvedev sia cinico sulle palle break (3/5), mentre, per una volta, il 2/11 di Auger-Aliassime rispecchia una condizione reale, quella delle difficoltà mentali nel trasformarne di importanti a queste altezze. Tanto più che, prime in campo e punti vinti con la prima alla mano, le percentuali sono superiori: 69%-64% e 78%-75% rispettivamente sull’intero confronto. Infine, questo il rapporto vincenti-errori gratuiti per i due: 65-81 per il canadese, 49-53 per il russo.

Foto: LaPresse