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Australian Open 2022: Matteo Berrettini, le variazioni la chiave per il match con Alcaraz

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Il match di stanotte sarà un gran bel test per Matteo Berrettini. Il tennista romano, dopo aver lasciato un set nei primi due match dell’Australian Open 2022 con Brandon Nakashima e Stefan Kozlov, tornerà in campo contro Carlos Alcaraz nel terzo turno: una sfida che molto probabilmente sarà il vero e proprio main event della quinta giornata del primo Slam dell’anno.

Il giovane iberico gioca un tennis molto più maturo e soprattutto muscolare rispetto alla sua età, di diciotto anni e mezzo; soprattutto negli ultimi mesi ha compiuto uno step in più che lo ha portato a risultati in serie, come i quarti di finale agli US Open e la vittoria alle NextGen Finals. E in mezzo, c’è una vittoria di spicco proprio contro Matteo Berrettini.

A Vienna la sfida regalò parecchie emozioni, con Alcaraz che dominò la prima frazione per 6-1; Matteo, che in quelle settimane era condizionato da un problema al collo che non gli ha permesso di disputare il doppio ad Indian Wells con Jannik Sinner, fu bravo ad alzare il livello del suo gioco, vincendo un tiratissimo secondo set al tie-break, perdendo però nella stessa maniera nella terza e decisiva frazione.

Per affrontare Alcaraz, il numero 7 al mondo dovrà ripartire proprio da quei particolari che gli hanno permesso di rimettersi in carreggiata in quella partita di fine ottobre. In primis dovrà venirgli incontro la sua arma migliore, il servizio; nei due set combattuti Berrettini concesse soltanto nove punti con la prima, mentre furono otto solo nella prima frazione persa fragorosamente; rispetto a quel precedente dovrà salire anche il rendimento con la seconda.

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Ma ciò su cui dovrà basarsi il romano sono le variazioni di gioco che sa imprimere agli scambi. Fu soprattutto in questo modo che riuscì a rimettersi in partita con l’iberico, che negli scambi da fondo può vantare una potenza di braccio difficilmente controllabile. Rallentando e accelerando il ritmo a suo piacimento con il suo back e delle palle corte, Matteo può far venire fuori i limiti del suo avversario, che seppur fenomenale, rimane sempre un ragazzo di diciotto anni e mezzo.

Sta tutto dunque a chi riuscirà a prendere il controllo, facendo giocare all’avversario la partita a lui congeniale. Alcaraz ha già reso noti i suoi intenti, che vanno proprio su questa strada. E se Matteo avrà uno stato di forma che potrà sorreggerlo, siamo certi che proverà anche lui a tenere le redini del gioco.

Foto: LaPresse