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Sci Alpino

Sci alpino, la Coppa del Mondo fa tappa in Val Gardena. Gli azzurri cercano di spezzare il tabù Saslong

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La Coppa del Mondo maschile di sci alpino arriva in Italia e ci starà fino alla fine dell’anno. La prima tappa sarà la Val Gardena, dove sono in programma una discesa ed un superG sulla mitica Saslong. Successivamente toccherà al doppio appuntamento in Alta Badia, poi il classico slalom notturno di Madonna di Campiglio e prima della fine dell’anno un bel trittico di gare in quel di Bormio.

Italia protagonista dunque in queste settimane e che spera di esserlo anche con i suoi portacolori. Purtroppo in Val Gardena c’è un tabù bello grande da sfatare per gli azzurri, visto che l’Inno di Mameli non risuona sul podio ormai dal lontano 2008, quando a vincere fu Werner Heel in superG. Addirittura se si pensa solamente alla discesa bisogna tornare indietro fino al 2001, con Kristina Ghedina che concesse il bis dopo il successo del 1999.

La Saslong non è una pista amata dagli sciatori italiani, con Dominik Paris che vanta due podi tutti concentrati nel 2014. L’altoatesino spera di fare comunque dei passi avanti rispetto alla parentesi in Nord America, per poi arrivare in ottime condizioni per il trittico nella sua Bormio. Anche Christof Innerhofer vanta un secondo posto in Gardena (2019) e vuole ricoprire il ruolo dell’outsider di lusso sia in discesa sia in superG.

La Val Gardena è ormai una seconda casa per la Norvegia. Sono addirittura cinque i successi norvegesi nelle ultime sei gare sulla Saslong e gli ultimi tre consecutivi di Aleksander Aamodt Kilde, che si presenta come il grandissimo favorito per centrare la doppietta discesa-superG. E’ nettamente lui l’uomo da battere, ma ovviamente attenzione agli austriaci (Matthias Mayer, Vincent Kriechmayr e Max Franz) e poi a quel Beat Feuz che è anche lui alla ricerca della prima vittoria su questa pista. Fari puntati poi assolutamente sull’americano Ryan Cochran-Siegle, secondo lo scorso anno in discesa e che ha già scaldato i motori, vincendo la prova di ieri.

Foto; LaPresse