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Nuoto, dove può arrivare Alberto Razzetti? Campione del mondo nei 200 farfalla, ma il futuro sono i misti?

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E’ l’uomo nuovo del nuoto italiano e non finisce di stupire Alberto Razzetti che sta vivendo un momento di grazia straordinario in questi finale di un 2021 che lo ha visto crescere a dismisura in tutti gli ambiti. Dalla qualificazione olimpica di aprile, alle medaglie europee nei misti di maggio, alla conferma del Sette Colli a giugno, alla finale a Cinque Cerchi nei 400 misti a luglio, fino ad arrivare all’autunno d’oro con le soddisfazioni della ISL, il titolo europeo nei 200 farfalla davanti al campione olimpico Milak, condito con l’argento dei 400 misti e il bronzo dei 200 misti la giornata magica di oggi con l’oro mondiale in corta dei 200 farfalla e il bronzo dei 200 misti, con il doppio record italiano sbriciolato.

Alberto Razzetti è uno che è passato dalla sofferenza di tanto lavoro nell’oscurità per sbocciare al momento giusto, agli ordini di Stefano Franceschi, lontano (non troppo) dalla sua Liguria, nella piscina di Livorno. Ha stupito tutti, anche il suo allenatore, in questo 2021 incredibile e oggi ha raccolto i frutti di una condizione che riesce a mantenere come solo i grandi sanno fare.

Di lui stupisce la capacità della gestione della gara, di centellinare le energie, di fare le cose giuste al momento giusto. A Budapest in maggio, nei 400 e nei 200 misti, aveva palesato una lacuna pesante nel dorso che ha saputo colmare, soprattutto in vasca corta, abbastanza in fretta, mentre sui 200 farfalla, che sono sempre stati la sua gara di riferimento, la crescita è stata costante.

Arriverà il tempo del consolidamento, dopo la crescita esponenziale, e lì sarà importante vedere la solidità mentale del nuotatore ligure, che sull’entusiasmo spesso ha costruito i suoi successi a ripetizione, e forse anche delle scelte perchè è molto difficile pensare di presentarsi ad una grande manifestazione internazionale al via di tre gare pesanti come 400 misti, 200 farfalla e 200 misti, che presuppongono, qualora si arrivi in fondo ovunque, di ben 8 turni pesantissimi. Si può provare a fare tutto, accettare il rischio, soprattutto se la condizione, come in questa fase, è ottimale.

Si può fare, qualora sia necessaria, una scelta di convenienza. A quel punto la strada potrebbe essere quella dei misti dove avversari imbattibili, al momento, non se ne vedono all’orizzonte anche se il giapponese Seto è un campione di livello straordinario, mentre nei 200 farfalla il fenomeno come l’ungherese Milak, al meglio della condizione e sulla vasca lunga, è pressochè impossibile da battere e poi si potrebbe scatenare una battaglia interna con un altro campione azzurro, Federico Burdisso, un altro che nella battaglia si esalta e che è stato capace quest’anno di portare a casa un bronzo olimpico in questi 200 farfalla che non hanno mai riservato particolari soddisfazioni al nuoto italiane e che, ad un tratto, sono diventati uno dei terreni di caccia preferiti dai nostri giovani.

Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse