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ATP Cup 2022, le favorite: la Germania fa paura con Alexander Zverev. Russia condizionata dalle defezioni

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L’ATP Cup 2022 sta per cominciare assieme all’anno nuovo. Gli ultimi giorni di preparazione stanno portando numerose defezioni, in primis quella del numero 1 al mondo Novak Djokovic, divenuta ufficiale dopo un tira e molla discretamente lungo. A due giorni dal primo match della competizione, le idee su chi può portarsi a casa questa terza edizione sono davvero poco chiare.

Prendiamo la Russia di Daniil Medvedev, che in una situazione normale sarebbe favorita d’obbligo dopo il successo in Coppa Davis. Ma, ahinoi, da quasi due anni non stiamo vivendo nel mondo che conoscevamo fino al marzo 2020: in poco tempo ha perso Andrey Rublev, Aslan Karatsev ed Evgeny Donskoy a causa del Covid, mentre Karen Khachanov aveva già programmato il suo inizio di stagione ad Adelaide; a far compagnia al numero 2 al mondo ci sono Roman Safiullin ed Evgeny Karlovskiy, ben oltre la top 100. Da maggiore pretendente al titolo, i russi perdono clamorosamente quota, lasciando spazio all’Italia.

Gli azzurri di Filippo Volandri arrivano in Australia al gran completo, a differenza dell’ultima Coppa Davis. Dopo lo stop patito durante le ATP Finals, torna in campo Matteo Berrettini che con Jannik Sinner forma una coppia di singolaristi che nessuno può vantare tra le sedici partecipanti al torneo; rispetto a dicembre ci sono concrete chance di poter rivedere il doppio Fabio Fognini-Simone Bolelli, mai sceso in campo in Davis. Le carte a disposizione per far bene ci sono tutte.

Chi ha guadagnato posizioni con il torneo per Nazionali dello scorso mese c’è la Germania. Una semifinale persa onorevolmente con la Russia poi vincitrice, ma soprattutto la consapevolezza di avere un doppio di livello in Tim Puetz e Kevin Krawietz. Un gran bel punto di partenza, tenendo conto che questa volta sarà presente anche Alexander Zverev, oramai sempre più maturo: questo torneo può essere una prova generale in vista dell’Australian Open.

Dietro, tre squadre che si portano dietro pregi e difetti: la Spagna, senza Rafa Nadal e Carlos Alcaraz, porta in Australia un ottimo livello medio che può portarla a fare strada con Roberto Bautista Agut e Pablo Carreno Busta; mancano però quei picchi di talento che conteranno nei match più delicati. Poi si parla inglese, con la Gran Bretagna, forse la squadra più accreditata a fare da terzo incomodo basandoci sul talento di Cameron Norrie e sulle abilità in doppio di Joe Salisbury, e gli Stati Uniti, con Taylor Fritz che dovrà fare onde per permettere a Rajeev Ram di dire la sua in un eventuale doppio decisivo.

Foto: (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger)