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ATP Cup 2022, i verdetti sull’Italia: manca un doppio competitivo. Bene Sinner, Berrettini in crescendo

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La ATP Cup 2022 si è chiusa con il trionfo del Canada di Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov. Una vittoria che fa risaltare il talento dei due nordamericani, a cui in pochi avrebbero dato una possibilità dopo il ko netto della prima giornata con gli Stati Uniti. Ci si aspettava qualche altro nome in vetta, come la Russia, la Germania… o anche l’Italia, che poteva schierare finalmente Matteo Berrettini dopo la sua assenza in Coppa Davis. Invece il cammino azzurro si è concluso amaramente ai gironi, con una vittoria a raffronto di due sconfitte.

Il lato negativo della competizione nazionale è uno: gli azzurri non possono vantare dei doppisti di livello. Il movimento italiano sta sfornando singolaristi a ripetizione, ma sembrano lontani i fasti del duo composto da Fabio Fognini, nemmeno sceso in campo in Australia, e Simone Bolelli, capaci in passato di vincere un torneo dello Slam. Vincenzo Santopadre, dopo aver giocato la carta Bolelli con l’Australia, ha scelto la canadian way schierando i singolaristi Jannik Sinner e Matteo Berrettini: il successo sulla Francia è stato poi cancellato dal ko con Medvedev e Safiullin, ma è qualcosa su cui si si può lavorare in futuro.

Jannik Sinner non ha bisogno di ulteriori lodi: il ragazzo altoatesino sta proseguendo sull’onda lunga del 2021, confermando una ottima condizione in vista dell’Australian Open. Max Purcell, Arthur Rinderknech e Roman Safiullin non sono certo degli avversari che possono impensierirlo, ma il ventenne azzurro, uscito dalla top 10 a causa delle vittorie di Auger-Aliassime, è stato bravissimo a comandare il gioco per gestire al meglio i pochi momenti di difficoltà patiti durante queste tre partite.

Matteo Berrettini merita invece un discorso a parte. Si sapeva che il numero 1 italiano non avesse molto ritmo dopo lo stop di quasi due mesi ed il ko con Alex De Minaur ha sorpreso sì, ma fino ad un certo punto. Per il romano questa ATP Cup è stato anche un pretesto per riprendere confidenza con il campo, non è un caso che abbia giocato tutte e sei le partite che poteva. La sua condizione è migliorata piano piano, e contro Medvedev ha disputato un match d’orgoglio, perso soltanto al terzo set. Purtroppo non è bastato per poter trionfare in una competizione per Nazionali, cosa che per l’Italia sembra una maledizione. Il talento c’è, ma ora bisogna anche concretizzarlo.

Foto: LaPresse