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Vela, Giovanni Soldini lancia l’allarme: “È la terza volta che vedo una depressione tropicale. Il clima sta cambiando”

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Giovanni Soldini, uno dei più completi e famosi navigatori italiani, è reduce da una stagione molto intensa di regate tra cui una beffarda Middle Sea Race in cui si è dovuto accontentare del secondo posto con il suo trimarano Maserati Multi 70 alle spalle di Argo. Il 55enne nativo di Milano ha raccontato a Sail2u l’andamento della regata, tracciando inoltre un bilancio del 2021.

È stata una bellissima regata. Eravamo tre trimarani gemelli: c’era Mana con a bordo Peyron e poi Argo, che è uno dei nostri avversari di sempre, con lo skipper Brian Thompson. È stata quindi una regata super, tra barche così uguali. Navighi per ore a 50 metri l’uno dall’altro… È stato molto bello essere in testa a Reggio Calabria, dopo lo Stretto, e girare il nord della Sicilia con un buon margine di vantaggio“, spiega Soldini.

Siamo arrivati con 6-7 miglia di vantaggio su Argo, poi nella parte meridionale della Sicilia la situazione metereologica si è complicata tantissimo a causa di una depressione non organizzata. Si alternavano dei temporaloni con 30-40 nodi di vento a ore di bonaccia totale. Loro in questa fase se la sono cavata meglio di noi, facendo una rotta più corta e vicino alla bassa pressione, mentre noi siamo stati più fuori per andare a cercare pressione e non ha funzionato. Una volta girata Lampedusa ci siamo trovati dietro di 6 miglia, quindi situazione ribaltata“, prosegue il velista azzurro.

Soldini racconta poi l’avaria che ha spento definitivamente le chance di rimonta: “A 100 miglia dalla fine qualcosa si poteva ancora fare, ma abbiamo avuto questa cosa pazzesca per cui si è staccata la forcella del cilindro delle sartie e l’albero è cascato. Per fortuna questa forcella si è incastrata dove gira il tirante delle sartie, quindi l’albero si è fermato prima di cadere a 45°. Piano piano lo abbiamo rimesso in piedi e siamo ripartiti, però ci ha fatto perdere almeno un’ora e mezza. Per fortuna è successo in una zona con poco vento e abbiamo salvato il secondo posto. Comunque la regata è stata molto interessante fin dalla partenza“.

Nella parte nord, tra Stromboli e Trapani, abbiamo fatto delle belle medie ed eravamo sempre sui 30 nodi. C’è stato anche un piccolo screzio tra noi e Argo, perché mi hanno contattato a metà settembre per metterci d’accordo se andare tutti o volanti o con i foil classici a C. Io avevo proposto i foil a C, anche perché non era previsto molto vento e anche Mana aveva solo i foil a C. Poi quando siamo arrivati lì, loro avevano visto il meteo e avevano spedito la nave dall’Inghilterra con tutti i foil, dicendo a due giorni dalla partenza che avrebbero messo i foil a L. Lì mi sono un po’ innervosito, perché non è proprio fair play… Noi comunque riuscivamo a tenerli bene ed eravamo molto soddisfatti”, rivela il navigatore tricolore.

È stata un’annata molto particolare causa Covid. Noi volevamo conquistare i record che ci sono intorno alla Manica, a casa del ‘nemico’, perché nessuna barca italiana era riuscita nell’impresa. La barca ha fatto un grosso passo avanti con i foil volanti e le performance sono molto buone con le condizioni giuste. È stato molto bello fare questa campagna di record, specialmente alla Manica con quasi 32 nodi di media. Anche la Montecarlo-Porto Cervo è stata bella, riportando in Italia il record per pochi minuti”, dichiara Soldini.

Lo skipper milanese lancia infine un allarme legato alla salvaguardia del Pianeta: “Questa era la mia quarta Middle Sea Race e ne ho vinte tre. Dal 2016 in poi le ho fatte quasi tutte. È già la terza volta che vedo una depressione tropicale in questa stagione in quel mare lì. C’è quindi sicuramente qualcosa che si sta modificando e sta diventando normale. Dobbiamo prepararci all’inevitabile. La natura evolve e bisognerà capire se saremo in grado noi di evolvere e cambiare alla svelta, perché dobbiamo farlo velocemente. La situazione è ormai sotto gli occhi di tutti, ma forse non tutti si rendono conto che la quantità di CO2 che abbiamo messo nell’atmosfera è folle. Vedremo se l’uomo sarà in grado di cambiare il proprio modo di vivere, produrre, consumare… Nei prossimi 30 anni se riusciamo a cambiare strada potremmo magari tornare indietro, altrimenti sarà davvero un bel problema”.

Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A GIOVANNI SOLDINI

Foto: Pagina FB Giovanni Soldini