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Tennis, Peng Shuai: ricevute altre due lettere dalla WTA. Steve Simon ritiene anche queste non autentiche

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Continua a evolvere tutta la questione legata a Peng Shuai, che lo scorso 2 novembre ha effettuato accuse a sfondo sessuale-relazionale all’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli, 75 anni e da allora non appare più in grado di proferire liberamente parola. Il suo caso ha ormai assunto rilevanza mondiale, anche in virtù del contatto preso dal CIO negli scorsi giorni.

E proprio questo è finito al centro dell’attenzione, perché non solo non si è fatto alcun cenno alla questione delle accuse che la giocatrice ha posto in essere, ma tutto sembra essere andato nella direzione voluta dalle parti cinesi, dove il nome di Peng è stato sostanzialmente cancellato. E il controllo censorio, da quelle parti, sembra star assumendo contorni di stampo orwelliano in chiave 1984.

Del resto, a far crescere ancora di più le polemiche è stato il ritrovamento di una foto che ritraeva Thomas Bach insieme all’accusato, nel 2016, il che ha fatto pensare a più d’uno che tutto il dialogo con Peng sia stato “pilotato” per certi versi. In più, del video integrale della conversazione tuttora non esiste alcuna traccia, o quantomeno un resoconto completo dei contenuti.

Interpellato sull’argomento dalla CNN, il membro anziano del CIO Dick Pound ha cercato goffamente di difendere l’operato del Comitato Olimpico Internazionale, dimostrando però di conoscere poco l’argomento e confondendo l’ATP con la WTA. E proprio l’associazione professionistica femminile, secondo quanto testimoniato dal suo numero 1 Steve Simon ancora alla CNN, avrebbe ricevuto due risposte a mail, anche queste dal contenuto poco credibile nel senso che sembrano più “controllate” che sue. Per questo ha annunciato che non risponderà più fino a quando non ci sarà la sicurezza che le sue parole siano libere da censure.

Foto: Mai Groves / Shutterstock.com