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Tennis, Jannik Sinner e i miglioramenti nel suo gioco: più discese a rete e qualche variazione di ‘tema’

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Un processo di formazione. Jannik Sinner, a vent’anni, può già dire di essere tra i migliori dieci giocatori nel circuito ATP. La vittoria nelle ATP Finals contro il polacco Hurbert Hurkacz gli ha dato questa certezza, ma il percorso di Jannik è ancora quello dell’apprendista piuttosto che del maestro.

I margini nel suo gioco sono molteplici, specialmente dal punto di vista fisico, mentre sotto il profilo tecnico alcuni miglioramenti si vedono. Spesso l’altoatesino è stato criticato per l’assenza di un piano B, ovvero gran gioco da fondo ma poche variazioni sul tema. Per questo, l’allievo di Riccardo Piatti ha lavorato e sta lavorando per arricchire il proprio bagaglio.

Nel corso del Master, in questo senso, ha stupito il dato nel match contro il n.2 del mondo Daniil Medvedev nel quale le discese a rete sono state ben 25, con 20 punti realizzati. Va precisato che in questa statistica non ci sono solo giocate a rete pure, ma anche colpi al rimbalzo accompagnati da un avvicinamento alla rete citata.

Sinner sta comprendendo come la chiusura anticipata del punto, per un giocatore dalle sue caratteristiche, sia un’esigenza importante per conferire al suo tennis maggior imprevedibilità. Un atto di coraggio che proprio contro il russo si è evidenziato. Inoltre, ci sono delle soluzioni diverse al servizio, con traiettorie meno scontate e l’uso di uno slice ad aprirsi il campo efficace.

Certo c’è la necessità di avere un contributo, in termini di percentuali, maggiore di prime in battute in campo e nello stesso tempo qualche back di rovescio in più per dare un peso diverso alla palla. Tuttavia, lo stato da ‘workinkg in progress’ prosegue e alcuni aspetti legati al gioco sono confortanti.

Foto: LaPresse