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Nuoto, Thomas Ceccon e i misti: questo è il suo habitat naturale!

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Le scommesse sono aperte! Gli avranno detto più volte di tagliarsi i capelli o di fare i 200 misti al povero Thomas Ceccon che ai tormentoni sul suo conto deve ormai aver fatto il callo? Sui capelli e sul look sorvoliamo, anche perché oltre ai capelli a Kazan c’è pure la barba a fare capolino sul volto del campione veneto, ma sui misti è giusto fare un ragionamento.

Quello visto a Kazan è Thomas Ceccon in grande spolvero, che ormai sembra aver trovato anche una continuità di rendimento ad altissimo livello: a lui piace variare, passare dai 100 dorso ai 100 stile libero, per poi magari fare una capatina nella farfalla e alla fine le scelte fin qui fatte dal giovane talento allievo di Alberto Burlina sono state quelle giuste. Ha impiegato il tempo giusto per entrare nel mondo dei grandi, ha commesso qualche errore, a volte è apparso un po’ spavaldo e menefreghista ma niente di particolarmente insopportabile.

E’ cresciuto, ha scelto un percorso anche complicato e ci si è buttato a capofitto, uscendo da Tokyo con due medaglie d’argento al collo in staffetta e con un risultato di altissimo spessore in un 100 dorso di livello stratosferico nel quale ha fallito per poco il podio. E tutti, o quasi, ancora lì a dirgli: ma perché non fai i misti?

E allora Thomas Ceccon la strada dei misti l’ha intrapresa, in un Europeo in vasca corta, dove la luce dei fari è tutto sommato soffusa rispetto a qualsiasi altro palcoscenico internazionale. E’ arrivato un argento, ottenuto però con la naturalezza dei grandi di questa specialità, con acume tattico, tecnica e cuore. Quello che serve per costruire un grande 200 misto anche in vasca lunga.

Ci sarà un futuro? Lo rivedremo in questa gara? E’ probabile che anche lui, a forza di battere il chiodo, si stia convincendo che la strada giusta sia quella, un po’ perché riesce ad esprimersi bene in tutte le specialità, un po’ perché al momento il lotto dei rivali non è al livello di qualche anno fa quando chi si qualificava per una finale mondiale di questa gara si guardava attorno e vedeva Lochte, Czeh e sua maestà Phelps. Sul futuro da mistista possiamo anche scommettere ma i capelli, quelli no, non si toccano!

Foto Lapresse