Seguici su

Nuoto

Nuoto, Nicolò Martinenghi definitivamente in una nuova dimensione. E se nei 200 rana…

Pubblicato

il

Otto centesimi dal record europeo, dodici centesimi dal record del mondo. Ormai la distanza fra Nicolò Martinenghi e l’elite della rana mondiale è ridotta a questa manciata di attimi che potrebbe anche azzerarsi a breve. Il ranista varesino ha regalato oggi un’altra perla ai suoi tifosi ed ai puristi della rana perché, oltre che tremendamente efficace, è anche molto bello da vedere nella perfezione del gesto e nel ritmo che riesce ad imprimere alla sua nuotata.

Nicolò Martinenghi si è preso uno dei pochi record italiani che ancora mancava alla sua collezione ed ha continuato la riscrittura della rana italiana con un 50 al limite della perfezione che, si può dire con discreta certezza, avrebbe messo in difficoltà anche sua maestà Adam Peaty che, si sa, in vasca corta non sempre riesce a dare il meglio di sé e per questo tende a disertare le grandi manifestazioni.

Nonostante un 50 al limite della perfezione è possibile che domani Martinenghi non riesca a mettersi al collo la medaglia d’oro perché sia il bielorusso Shymanovich, che oggi si è dovuto inchinare in semifinale all’azzurro ma aveva nelle gambe un 200 durissimo che lo ha laureato campione d’Europa poche decine di minuti prima, sia il turco Sakci, che nella prima batteria ha rifilato mezzo secondo ad uno dei migliori Scozzoli di sempre, hanno le carte in regola per infastidire il varesino e, dovesse arrivare una sconfitta, sarebbe comunque arrivata contro un grande campione.

Martinenghi si sta consolidando come grande campione della rana ma, a differenza di qualche suo avversario, Kamminga e Shymanovich appunto, ma possiamo metterci anche Prigoda, non vede molto di buon occhio la divagazione sul tema dei 200, che potrebbero essere uno sbocco importantissimo per puntare all’oro in vista di Parigi 2024 senza avere tra i piedi il “solito” super fenomeno Adam Peaty.

Un ragionamento andrà fatto, con la massima tranquillità: se Martinenghi riterrà di poter diventare competitivo nella distanza doppia un tentativo sarebbe bene farlo, senza snaturare le sue caratteristiche di grandissimo velocista. Se sarà lui il primo a non crederci meglio lasciar perdere perché, prima o poi, qualcuno riuscirà a strappare lo scettro a Peaty e Martinenghi sta studiando proprio per ricoprire questo ruolo da qui a qualche anno.

Foto: LaPresse