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Boxe, Canelo Alvarez Imperatore dei supermedi. Campione del Mondo indiscusso: quattro corone unificate, Plant ko

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Saul “Canelo” Alvarez si è laureato Campione del Mondo unico e indiscusso dei pesi supermedi. Per la prima volta nella storia la categoria di peso fino a 76,2 kg, nata nel 1967, ha un unico padrone. L’unificazione delle quattro corone consacra il fuoriclasse messicano, che ribadisce di essere il miglior pugile pound for pound del Pianeta e scrive una pagina leggendaria della storia della nobile arte. Il 31enne di Guadalajara ha sconfitto lo statunitense Caleb Plant per ko tecnico all’undicesimo round sul ring dell’MGM Grand Garden Arena di Las Vegas (Nevada, USA) e ha così completato la scalata al trono totale, impresa particolarmente rara nell’universo spezzettato del pugilato.

Canelo Alvarez ha difeso con successo le tre cinture che deteneva prima di questa memorabile serata (WBA, WBO, WBC) e ha strappato la IBF all’americano, unificando così il titolo mondiale come si era prefissato l’anno scorso quando era passato definitivamente tra le 168 libbre dopo aver già messo le mani sulle corone iridate (in questi casi soltanto di alcune sigle) di welter, superwelter, medi, mediomassimi. Nel giro di dodici mesi ha travolto il meglio che i supermedi proponeva: i britannici Callum Smith (il 19 dicembre 2020 vinse WBA e WBC) e Billy Joe Saunders (lo scorso 8 maggio gli strappò la WBO) prima di infliggere la prima sconfitta in carriera al ribattezzato Sweethands ed entrare definitivamente nel mito.

VIDEO Canelo Alvarez-Caleb Plant, il colpo del KO: il messicano è Campione del Mondo indiscusso

La leggenda dell’icona di Guadalajara non finisce chiaramente qui e il futuro potrebbe regalare nuove sorprese per un uomo capace di laurearsi Campione del Mondo in cinque categorie di peso differenti. Il territorio dei mediomassimi è già stato esplorato in maniera vittoria e il passaggio ai cruiser (91 kg) appare oggettivamente arduo, ma mai dire mai quando si parla di un atleta di questo calibro che ha saputo vincere tutto tra i 67 kg e i 79 kg. Intanto il suo record diventa di 57 successi, 1 sola sconfitta (contro la leggenda Floyd Mayweather il 14 settembre 2013) e 2 pareggi (uno a inizio carriera, l’altro col suo grande rivale Gennady Golovkin).

Canelo Alvarez non ha lasciato spazio a Caleb Plant in un match oggettivamente a senso unico per larghi tratti e chiuso alla maniera dura prima del limite: per una sera è stato il messicano a dominare col pugno pesante, la caratteristica principale dello statunitense che prima di oggi vantava 21 successi su altrettanti incontri disputati, di cui ben 12 per ko. Il Campione del Mondo si è imposto a suon di montanti e ganci destri di rilevante potenza, fiaccando il rivale con colpi precisi al volto e al corpo, non concedendo il minimo respiro e dimostrandosi padrone acclarato del ring per la mezzora abbondante di combattimento.

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Per due volte ha mandato a terra il 29enne padrone di casa nel corso di un antologico undicesimo round, costringendo così l’arbitro a interrompere la contesa quando mancavano 1’55” alla campana e a incoronare il Re indiscusso e unico della categoria. Prima un micidiale sinistro, seguito da un violento destro e da un uppercut sinistro mandavano l’americano per terra. Plant si rialzava, ma dopo pochi secondi il messicano affondava definitivamente il colpo con la combinazione destro-sinistro, poi un potentissimo destro al corpo: Caleb va a terra e arriva la sospensione. Un Imperatore che questa notte ha anche avuto il piacere di portare a casa ben 40 milioni di dollari statunitensi (circa 34,6 milioni di euro), tipica borsa di lusso di quando entra in gioco Canelo Alvarez.

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Nella storia ci sono stati soltanto altri cinque pugili capaci di laurearsi Campioni del Mondo unici e indiscussi: Oleksandr Usyk tra i mediomassimi (ora è iridato WBA, WBO, IBF, IBO dei massimi), Bernard Hopkins e Jermain Taylor tra i medi, Terence Crawford e Josh Taylor tra i superleggeri.

LA CRONACA DI CANELO ALVAREZ vs CALEB PLANT

Nel primo round è il jab di Plant a dettare legge, ma poi Alvarez sale in cattedra con un paio di sinistri rilevanti nella seconda ripresa, replicando l’azione nella terza frazione con estrema disinvoltura. Il sinistro al corpo fa malissimo nel quarto round, ma nel segmento successivo Plant riesce a reagire ancora con la sua arma di riferimento e prova a tenere aperta la contesa.

Doppio sinistro, uppercut e ancora micidiale sinistro di Canelo per aprire il sesto round. La folla si scalda, il messicano giganteggia e si fa sentire con una serie di colpi impressionanti per cinque minuti consecutivi, spaccando l’incontro in due. Il sinistro di Canelo è una sentenza, il padrone di casa non ha le contromisure e si assiste a una lezione di boxe tra ottavo e nono round, dove il messicano vola via nei cartellini e ipoteca la vittoria.

Per laurearsi Campione del Mondo, però, non si accontenta di un successo ai punti e cerca di stendere il rivale. L’undicesima ripresa risulterà quella decisiva. Prima un micidiale sinistro, seguito da un violento destro e da un uppercut sinistro mandavano l’americano per terra. Plant si rialzava, ma dopo pochi secondi il messicano affondava definitivamente il colpo con la combinazione destro-sinistro, poi un potentissimo destro al corpo: Caleb va a terra e arriva la sospensione da parte dell’arbitro quando mancavano un minuto e cinquantacinque secondi al suono della campana.

Foto: Lapresse