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ATP Finals, Matteo Berrettini e Jannik Sinner: un legame fraterno che fa grande l’Italia

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Un successo bellissimo, quello di Jannik Sinner alle ATP Finals. Il ragazzo di Sesto Pusteria ha assaporato il sapore della vendetta strapazzando Hubert Hurkacz, che gli aveva negato la gioia di alzare il primo Masters 1000 della carriera a Miami con una grande partita, ma è stato forse ancora più grande il suo gesto di dedicare la vittoria a Matteo Berrettini, colui che con la morte nel cuore gli ha lasciato il posto a causa dell’infortunio agli addominali patito contro Alexander Zverev.

Poteva prendersi la ribalta, a vent’anni e tre mesi, e godersi questo grande momento con cui è entrato nella storia del tennis italiano, diventando il secondo giocatore a battere bandiera tricolore a vincere un match alle Finals, proprio assieme a Berrettini. Invece la festa di Jannik è stata dedicata esclusivamente a Matteo: in primis, con un semplice ‘Matteo sei un idolo’ scritto sull’obiettivo della telecamera, e poi con la candida ammissione avanti ai microfoni nelle dichiarazioni post partita: ‘Gioco questo torneo con Matteo nel cuore‘.

Una frase che non arriva così dal nulla. Già sui social l’altoatesino aveva commentato il post del numero 1 d’Italia che annunciava il suo ritiro dal torneo, con la frase “Mi dispiace tanto. Non te lo meriti tutto questo. Si gioca e si lotta per te. Spero che ti riprenda presto!“. Delle parole che sottolineano il rapporto fra i due: non solo di rispetto e di stima per i tennisti quali sono, ma anche di amicizia. 

In un destino che ha fatto spesso avvicinare i loro cammini, ma mai fatto incontrare. Dopo il Master di Montecarlo i due si sono allenati spesso assieme, con i risultati arrivati immediatamente (vittoria a Belgrado per Berrettini, semifinale a Barcellona per Sinner) e con la nascita della ‘scintilla’ del loro rapporto. I due avrebbero poi dovuto giocare il doppio ad Indian Wells per preparare la Coppa Davis, ma il piano saltò a causa dei problemi al collo del romano. E come ultima prova, c’è il messaggio di Matteo a Sinner poco dopo l’annuncio del ritiro dalle Finals, come rivelato dallo stesso Jannik su Sky, in cui gli intimava di scaldarsi e divertirsi.

Due ragazzi, di venticinque e vent’anni, che vengono da due parti diverse della Penisola, ma accomunati dall’essere meravigliosamente forti a tennis e, malgrado le loro differenze, legati da un rapporto che va al di là dell’essere due persone brave con la racchetta in mano. Sono queste le storie che l’Italia può raccontare, per un futuro tennistico che appare sempre più roseo. Con Matteo Berrettini e Jannik Sinner in prima fila a spalleggiarsi. Ma ovviamente, pronti anche a dare il massimo quando si troveranno dalle due parti opposte della rete, con gli italiani pronti a guardare e ad emozionarsi con e per loro.

Foto: LaPresse