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Ginnastica, Mondiali 2021: Cina in chiaroscuro. Wei brilla a metà, Luo Rui sorprende a 16 anni, Li Shijia si chiama fuori

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A Kitakyushu (Giappone) sono incominciati i Mondiali 2021 di ginnastica artistica. Ad aprire le danze sono le qualificazioni femminili, si è partiti subito forte perché la prima suddivisione comprendeva la Cina. La corazzata asiatica è scesa in pedana senza le grandi stelle ammirate poco più di due mesi fa alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ma le seconde linee hanno comunque offerte alcuni spunti interessanti e un paio di squilli notevoli in apertura di una rassegna iridata che si preannuncia altamente equilibrata e incerta.

Ci si poteva attendere qualcosa in più da Wei Xiaoyuan, unica generalista cinese in questa manifestazione. La 17enne, all’esordio internazionale tra le seniores, ha incominciato meravigliosamente con uno strepitoso esercizio alle parallele asimmetriche (14.733, 6.5 il roboante D Score), ma poi ha commesso troppe sbavature tra trave (12.633) e corpo libero (12.233). Il suo complessivo 52.865 la pone chiaramente in testa davanti alle turche Bilge Tarhan (46.666) e Goksu Uctas Sanli (46.166), ma non si tratta di un punteggio eccezionale in termini assoluti e dovrà migliorarsi se vorrà ambire a un ruolo da protagonista nella finale sul giro completo.

La sorprendente 16enne Luo Rui, ancora sconosciuta al grande pubblico, ha avuto modo di ruggire sul massimo palcoscenico: 14.500 alle parallele (6.2 la nota di partenza) per rompere il ghiaccio, poi un magistrale esercizio alla trave dove si spinge fino a un eccellente 14.566 (6.1). La Cina ha sfoderato queste carte da medaglia, perché Li Shijia ha sbagliato di tutto sui 10 cm e si è fermata a 12.600: addio sogni di gloria dopo il bronzo di specialità vinto due anni fa. Qi Qi, invece, è stato troppo sottotono tra corpo libero (12.833). Al volteggio troviamo al comando l’israeliana Ofir Netzer (13.516).

Foto: Lapresse