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Volley, Julia Ituma: gemma pura sulle orme di Paola Egonu, e potrebbero anche coesistere…

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I numeri sono più o meno gli stessi, le caratteristiche sono piuttosto diverse. Julia Ituma è la giocatrice copertina dell’argento iridato dell’Italia Under 18 e, per potenza e “violenza” degli attacchi, il paragone con la star azzurra Paola Egonu che ha guidato l’Italia alla vittoria al recente Europeo in Serbia, potrebbe anche starci.

A livello di paragoni ci si piò fermare lì perchè le due giocatrici hanno struttura fisica e caratteristiche tecniche talmente diverse che non è escluso che un giorno si possano anche vedere in campo una a fianco all’altra, con due ruoli diversi. Julia Ituma è una attaccante che fa proprio della forza la sua caratteristica principale ma che sulla tecnica può e deve migliorare ancora tantissimo e sarebbe strano il contrario, visto che ha appena 17 anni. Fisico possente, braccio pesante, Ituma è stata utilizzata al Mondiale come banda ricevitrice, anche se in qualche rotazione è stata esentata dalla ricezione per poter poi essere pronta all’attacco in pipe (dove peraltro è stata utilizzata pochissimo).

Si evince da percentuali e anche dalla sua prestazione nelle sfide decisive, quelle di livello più elevato, che la ricezione, quando il gioco si fa duro, non sia propriamente la specialità della casa ma Ituma, alla bisogna, si è fatta trovare pronta sia con Usa che con Russia e non sono stati tanti gli ace subiti, come non sono state particolarmente precise le ricezioni. Se si potesse fare una proiezione verso il futuro, dunque, si potrebbe guardare più a Miriam Sylla rispetto ad Egonu (che comunque, in gioventù, è stata spesso utilizzata in banda), giusto per capire dove può essere indirizzata Julia Ituma che ora proseguirà il suo percorso di crescita tornando lontana dalle copertine.

L’obiettivo è crescere in tutti i fondamentali, non solo quelli di seconda linea dove la forte giocatrice azzurra sembra abbia più lacune, ma anche in fase offensiva, magari partendo dall’efficacia negli attacchi che non siano da zona 4 e sulla manualità che gli permetterebbe, con palla non perfetta, di trovare quelle soluzioni sulle mani del muro avversario che le sono mancate soprattutto nella finale contro la Russia, in cui la marcatura del muro rivale è stata quasi asfissiante. Ituma farà ancora parlare di sè, di questo si può stare certi ma il futuro è tutto da costruire e parlare di “nuova Egonu” non farebbe che creare aspettative esagerate su una ragazza che ha grandi potenzialità ma che dovrà costruire il suo futuro giorno dopo giorno con grande fatica in palestra.

Foto Fivb

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