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Ciclismo

Ciclismo, 13 anni senza Mondiali: è il digiuno più lungo della storia per l’Italia

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Continua il digiuno dell’Italia ai campionati del Mondo di ciclismo su strada. L’ultimo successo azzurro, infatti, risale al lontano 2008, quando a imporsi fu Alessandro Ballan. Ieri a Lovanio la selezione del Bel Paese ci ha provato, ma tatticamente Colbrelli e compagni non sono stati perfetti e la caduta di Matteo Trentin e Davide Ballerini ha reso la corsa tutta in salita sin dalle primissime fasi.

Nella storia dei Mondiali, c’è solo un digiuno azzurro più lungo di quello attuale, vale a dire quello che va dal successo di Alfredo Binda nel 1932, il terzo per il Trombettiere di Cittiglio, al trionfo di Fausto Coppi nel 1953. In quel caso, però, c’è da dire che di mezzo c’è stata la guerra e la rassegna iridata non si è tenuta nel periodo che va dal 1939 al 1945. Le edizioni effettive del Mondiale in cui gli azzurri non centrarono il bersaglio grosso, dunque, furono proprio tredici.

Possiamo dire, quindi, che siamo già di fronte al digiuno più lungo nella storia dell’Italia ai Mondiali. E non sarà facile mettervi fine nel futuro prossimo. L’Italia, al momento, ha sicuramente alcuni ottimi passisti veloci, come Sonny Colbrelli e Matteo Trentin, ma la concorrenza, sui tracciati favorevoli ai corridori di cui sopra, è veramente spietata. Inoltre, sui percorsi più duri, al momento, il Bel Paese non ha dei leader affidabili.

Negli anni ’50, a mettere fine al primo digiuno di tredici edizioni, ci pensò un certo Fausto Coppi. Peraltro, all’epoca l’Italia poteva veramente vantare alcuni campioni epocali e senza la guerra, verosimilmente, non sarebbe rimasta a secco per così tanto tempo. Al giorno d’oggi, invece, non si vede un Coppi, un Bartali o un Magni all’orizzonte.

Foto: Lapresse

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