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Atletica, Gianmarco Tamberi: “Volevo essere felice così. Che brividi la Bandiera che sale e l’Inno”

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Le emozioni e la magia della serata di ieri si uniscono a quella di oggi, nel vedere prima Marcell Jacobs e poi Gianmarco Tamberi salire sul podio e riceve la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo. Il saltatore azzurro si è poi fermato ai microfoni della RAI, parlando proprio dell’emozione vissuta: “Il momento dell’inno e di quando la bandiera dell’Italia sale, il Tricolore sale più in alto di tutti è sempre un momento da brividi”. 

Ancora sulla vittoria e sul lungo percorso affrontato: “L’ho inseguita così tanto, sono stati cinque anni difficili perchè non accettavo nessun tipo di passaggio, ogni tipo di risultato. Anche in passato quando mio papà mi diceva che dovevo imparare ad accettare questi piccoli traguardi, io gli rispondevo che attendevo il vero momento per essere felice ed è stato ieri e poi oggi. 

Tamberi ricorda anche la sua ultima gara prima di Tokyo e la sua ferrea volontà a crederci sempre e non mollare mai: “L’ultima gara prima di questa Olimpiade ho saltato 2.20, la mia ultima gara era la peggiore di tutti i finalisti, credo che in pochi avrebbero scommesso anche solo qualche centesimo su di me. Eppure è andata, è stata una serata magica e lo sapevo che sarebbe potuta accadere dopo tutto quello che ho passato”.

Sulla finale e sulle sensazioni in pedana:Ho sentito che ci sarebbe stata la magia, quando ho deciso io di fare poi quello che ho fatto. Saltare 2.20 prima delle Olimpiadi poteva distruggere chiunque ed invece ho deciso io che sarebbe stata la mia serata, ne ero certo. Mi sembrava di saltare ad altezze inferiori e mi sono chiesto come ho fatto a sbagliare a 2.39. Non mi sono mai scomposto anche quando gli altri hanno saltato prima di me a 2.33″.

Un primo gradino del podio diviso con Barshim: “Due vincitori è assolutamente meglio di uno. Eravamo sfiniti, potevamo rovinare tutto con lo spareggio”.

Un ultimo passaggio sul momento dell’inno sul podio: “Mi scoppiava il cuore, pensavo bello ma non così. Emozioni che tutti dovrebbero vivere”.

Foto: LaPresse

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