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Tokyo 2021, Andrew Butchart potrà gareggiare nonostante abbia “falsificato” l’esito di un tampone per il Covid-19

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Andrew Butchart, sesto ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 sui 5.000 metri, potrà essere regolarmente al via anche a quelli di Tokyo nonostante una dinamica quantomeno controversa. Il ventinovenne britannico ha infatti falsificato la data del risultato di un tampone per il Covid-19 allo scopo di ritornare in patria dopo aver partecipato a un meeting all’estero.

L’episodio è stato rivelato a fine giugno dall’atleta stesso durante la puntata di un podcast (poi rimossa, ma non in tempo per evitare che si sollevasse un vespaio). Lo scozzese ha raccontato che, a causa di un ritardo nell’esito del test necessario per imbarcarsi sul volo che l’avrebbe riportato in Gran Bretagna, ha deciso di cambiare la data di un vecchio test mentre si preparava per effettuare il check-in per evitare di perdere l’aereo.

Tutti falsificano le date dei tamponi se devono andare da qualche parte, altrimenti sarebbe impossibile muoversi” avrebbe dichiarato nel suddetto podcast Butchart. L’accaduto non è però passato inosservato e la federazione britannica di atletica leggera ha lanciato un’indagine per capire la situazione.

Alla fine, la vicenda si è risolta a tarallucci e vino. Lo scozzese ha ritrattato, affermando di “aver mistificato l’accaduto”, scusandosi con il comitato olimpico di Sua Maestà e gli organizzatori di Tokyo. “Non ho falsificato l’esito del test, il mio è arrivato in tempo. Semplicemente ho sentito voci di altri che hanno modificato le date dei tamponi. Il podcast trattava di quanto fosse difficile per gli atleti viaggiare di questi tempi e io ho voluto raccontare un episodio di cui ho sentito parlare, affermando di esserne il protagonista”.

Insomma, una fanfaronata, oppure una spiegazione di comodo. Tanto è bastato affinché si trovasse un escamotage per permettere a Butchart di gareggiare a Tokyo. Il mezzofondista è sì stato squalificato per 12 mesi e multato di 5000 sterline (circa 5.800 euro), ma la pena è stata sospesa per due anni. In altre parole, l’atleta non dovrà falsificare l’esito di alcun tampone sino al luglio del 2023, perché se dovesse succedere, allora la squalifica entrerebbe automaticamente in vigore.

Che dire? Ennesimo esempio di come in terra britannica si predichi tanto di fair play, correttezza e si facciano grandi moralismi agli altri. Poi, in tema di sportività concreta e reale rispetto delle regole, non si faccia altro che tirare acqua al proprio mulino. Ben Ainslie e Lewis Hamilton docent…

Foto: La Presse

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