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MotoGP, mercato 2022. Viñales, Dovizioso, Yamaha, Aprilia fra divorzi e matrimoni d’interesse. Mentre Valentino Rossi…

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Il divorzio tra Maverick Viñales e la Yamaha ha squassato il mercato piloti della MotoGP, altrimenti destinato a operazioni pressoché marginali. La rescissione consensuale del contratto a fine 2021 tra lo spagnolo e la Casa di Iwata ha messo in moto una serie di manovre inattese proprio in vista del 2022, anche se va detto come i margini non siano molto ampi. Infatti tanti contratti sono già stati firmati e i due attori principali in questo teatro, ovvero i coniugi ormai separati in casa, stanno dando vita a un interessante spettacolo estivo.

VIÑALES, QUALE FUTURO?
In primo luogo, dove finirà Viñales? La destinazione più logica appare essere l’Aprilia. Dopotutto lo spagnolo ha bisogno di una moto, mentre la Casa di Noale cerca un pilota. Domanda e offerta si incontrano, ma non è detto che l’affare si faccia. Il ventiseienne iberico deve infatti essere convinto dal team italiano, sia sul piano economico che su quello tecnico. Se tali condizioni dovessero essere rispettate, allora Top Gun potrebbe accettare la scommessa e montare in sella a una RS-GP a fianco di Aleix Espargaro, con il quale ha già condiviso il box in Suzuki nel biennio 2015-2016.

Se, invece, il matrimonio Viñales-Aprilia non dovesse concretizzarsi, allora il catalano rischia di dover affrontare un anno sabbatico, tenendosi aperta la possibilità di essere un uomo mercato in ottica 2023. D’altronde, Casa di Noale a parte, per il 2022 l’iberico ha ben poche strade da percorrere. Con Yamaha ha rotto, mentre Honda, Suzuki e Ktm hanno già definito i loro line-up. Rimarrebbe in piedi l’ipotesi Ducati come centauro di punta del nascituro Team VR46, ma ci sarebbero diversi ostacoli da superare, a cominciare dalla moto a disposizione.

La squadra di proprietà di Valentino Rossi manderà in pista una GP22 e una GP21. L’eventuale arrivo di Top Gun calamiterebbe automaticamente il mezzo aggiornato, costringendo Luca Marini a usare nuovamente una moto più datata, come sta avvenendo quest’anno. Peraltro, uno come Maverick dovrebbe essere remunerato adeguatamente (si parla comunque di un pilota che in MotoGP ha vinto 9 gare e chiuso due Mondiali al terzo posto) e non è detto che la nascitura squadra abbia risorse a sufficienza.

Quindi Aprilia aspetta Viñales a braccia aperte, ma resta da capire se lui si lascerà sedurre dalla Casa di Noale. Se così non dovesse essere, allora lo spagnolo probabilmente si fermerà per un anno, lavorando con calma per garantirsi una moto di primissimo piano nel 2023. Le possibilità di vederlo in Ducati nel 2022, invece, appaiono ridotte.

YAMAHA, QUALI PILOTI?
In questo momento Yamaha ha un unico punto fermo, ovvero Fabio Quartararo, tutto il resto è ancora da definire. Certo, Franco Morbidelli è sotto contratto anche per il 2022, ma l’accordo è con il Team Petronas, non con la Casa di Iwata, che quindi non ha modo di spostare a piacimento il ventiseienne romano. Nei giorni scorsi si era sparsa la voce che Yamaha e il Sepang Racing Team avessero definito i dettagli per il passaggio di box di Morbido, tuttavia la situazione è un po’ più complessa. Perché se Franky dovesse spostarsi, il Team Petronas resterebbe letteralmente in mutande.

La metafora è forte, ma fotografa perfettamente la situazione. L’addio di Valentino Rossi, almeno alla galassia Yamaha, viene dato per scontato. Non a caso Razlan Razali, patron del Sepang Racing Team, nelle scorse settimane si era mosso per tentare di ingaggiare Raul Fernandez, attualmente secondo nel Mondiale Moto2. Cionondimeno Ktm avrebbe fatto quadrato attorno al ventenne spagnolo, cambiando i propri piani pur di non perderlo. L’idea della Casa di Mattighofen era di lasciarlo nella categoria cadetta anche per il 2022, promuovendolo poi nella classe regina nel 2023. Invece, la possibilità di vederselo soffiare da Yamaha, avrebbe spinto il marchio austriaco ad anticipare i tempi, affidandogli una moto del Team Tech3 già dal prossimo anno. Manca ancora l’ufficialità in tal senso, ma le fonti di lingua tedesca sono sicure che finirà in questo modo.

Dunque, se Petronas perdesse anche Morbidelli, non saprebbe dove sbattere la testa. I giovani più promettenti della Moto2 sono tutti blindati. Il già citato Raul Fernandez e Remy Gardner faranno coppia in Ktm Tech3, Fabio Di Giannantonio correrà con una Ducati del Team Gresini. Sulla carta resta libero Marco Bezzecchi, ma viene considerato promesso sposo proprio del Team VR46, a meno che non si concretizzi l’ipotesi Viñales, oppure che Valentino Rossi, anziché ritirarsi, decida di proseguire un altro anno nella propria squadra come chiesto dal Principe Al Saud, futuro sponsor di VR46. Si tratta, però, di possibilità attualmente alquanto fumose.

Vero è che il Sepang Racing Team è presente anche nelle classi inferiori, ma tra i quattro centauri attualmente impegnati nelle categorie minori, non sembra essercene uno davvero all’altezza della MotoGP. Darryn Binder e John McPhee, al di là del loro valore, si troverebbero a effettuare un doppio salto dalla Moto3. Jake Dixon, oggettivamente, non sembra materiale da classe regina. L’unica carta spendibile potrebbe essere Xavi Vierge, che però ha all’attivo più di 100 gare in Moto2 senza averne ancora vinta una.

Ecco perché Petronas guardava con interesse alla Superbike, puntando soprattutto Toprak Razgatlioglu e Garrett Gerloff. Il turco, però, ha appena rinnovato il contratto per rimanere in SBK sino a fine 2023, con il chiaro obiettivo di diventare Campione del Mondo delle derivate di serie. Un passaggio al Motomondiale non avverrà prima del 2024. L’americano, invece, ha corso ad Assen in sostituzione dell’infortunato Morbidelli. Non è dispiaciuto, ma ha dimostrato di aver bisogno di un lungo apprendistato per essere competitivo con una M1.

Peraltro, comunque la si giri, tutti i nomi fatti sarebbero esordienti o quasi. Ecco perché privare il Sepang Racing Team di un pilota esperto come Morbido sarebbe un guaio per la squadra satellite e, al tempo stesso, potrebbe rappresentare anche un male per il romano stesso, il quale comunque nel 2022 avrà a disposizione una M1 ufficiale. Meglio, quindi, lavorarci con il proprio staff tecnico di fiducia, anziché trovarsi in un ambiente completamente nuovo.

Per questa ragione, l’ipotesi più probabile è che Quartararo e Morbidelli restino dove sono, cambiando però compagni di squadra. Per il factory team, Yamaha ha addirittura provato a forzare la mano, cercando di strappare Miguel Oliveira alla Ktm nonostante un accordo già in essere, seppur verbale. Il portoghese ha rifiutato le avances della Casa di Iwata, che a questo punto potrebbe rivolgersi ad Andrea Dovizioso. Il forlivese, attualmente alle prese con un anno sabbatico, vorrebbe tornare a correre, ma non sarebbe pienamente convinto del progetto Aprilia. Avere per le mani una M1, invece, cambierebbe tutto. Dovi nel 2022 avrà 36 anni, sa di non avere tante stagioni di fronte a sé, quindi sarebbe imperativo montare in sella a una moto in grado di vincere subito. La casa di Noale non è in grado di garantirgliela, quella di Iwata invece sì. Anche in questo caso, domanda e offerta potrebbero incontrarsi e non sarebbe sorprendete vedere il tre volte vice-Campione del Mondo della classe regina tornare in Yamaha un decennio dopo la sua esperienza nel Team Tech3.

Per quanto riguarda Petronas, se dovesse conservare Morbidelli, allora l’ipotesi più probabile sarebbe quella di vederlo affiancato da Gerloff. Con Franky come punto fermo, ci si potrebbe permettere di effettuare una scommessa sull’americano. In realtà, non sarebbe da escludere neppure la possibilità di vedere Morbido nel factory team e Dovizioso su una M1 marchiata Petronas, poiché il forlivese sarebbe comunque un blasonato pilota d’esperienza.

Se invece l’operazione Dovizioso-Yamaha non dovesse andare in porto, allora cambierebbe tutto e potremmo vedere nomi a sorpresa saltare in sella delle moto di Iwata. Chissà, potrebbe, tornare di moda anche quello di Stefan Bradl, da anni tester Honda, ma in passato capace di ottenere risultati di un certo rilievo anche da titolare.

VALENTINO ROSSI, SIAMO ALL’ADDIO?
Riguardo Valentino Rossi, abbiamo già detto tutto, ma vale la pena di ribadire la situazione. Il Dottore, ormai irriconoscibile, sarebbe intenzionato a ritirarsi, tuttavia c’è chi spinge per averlo ancora in pista, soprattutto gli sponsor del team VR46. Il quarantaduenne di Tavullia accetterà la sfida di effettuare un ultimo anno in Ducati a fianco del fratello Luca Marini, oppure dirà addio? In alternativa, se il Sepang Racing Team dovesse essere in una situazione complicatissima, chissà che non possa proporgli un’altra stagione di contratto. Dopotutto, Valentino rimane un’istituzione della MotoGP e, per quanto appannata, sarebbe sempre in grado di catalizzare attenzione mediatica.

Per maggiore chiarezza, abbiamo riepilogato tutto il riepilogabile allo stato attuale delle cose nella seguente tabella.

Mercato-Motomondiale

Foto: MotoGPpress.com

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