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Golf, Olimpiadi Tokyo: Sepp Straka al comando dopo il primo giro. Migliozzi e Paratore al 41° posto, in chiaroscuro gli americani

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Si è concluso il primo giro del torneo olimpico di golf maschile, con field limitato a 60 giocatori e senza taglio dopo la seconda giornata proprio per questo motivo, al Kasumigaseki Country Club, che si trova nella prefettura di Saitama. Al comando, per buona misura a sorpresa, c’è l’austriaco Sepp Straka, 28 anni, autore di un -8 su questo par 71 con tutti birdie, equamente distribuiti tra le prime e le seconde nove buche. Straka, che gioca prevalentemente sul PGA Tour, non ha ancora vinto un torneo sul massimo circuito americano e nei Major vanta un 28° posto allo US Open 2019. Va ricordato che la giornata è stata interrotta per un paio d’ore dal maltempo, con diversi giocatori che hanno terminato il loro giorno con la stanchezza ben visibile negli occhi.

Dietro di lui, a -7, c’è il thailandese Jazz Janewattananond, valido giocatore anche nei primi 40 del mondo nel 2020, ora 145°. Anche per lui giro bogey free, così come per il belga Thomas Pieters, già quarto a Rio e che chiude con -6 (e un eagle alla buca 11) insieme al messicano Carlos Ortiz. La vera storia però si trova nel gruppo dei quinti a -5: assieme al danese Joachim Hansen e al venezuelano Jhonattan Vegas, infatti, si trova il filippino Juvic Pagunsan.

43 anni, questo giocatore, con soltanto 11 bastoni, ha vinto il suo primo torneo sul tour giapponese il Mizuno Open, che gli ha consentito in un sol colpo di qualificarsi per l’Open Championship e per le Olimpiadi. Il Major, però, ha deciso di non disputarlo per puntare tutto su Tokyo. E, finora, ha ragione lui.

Folto il gruppo degli ottavi a -4, con l’inglese Paul Casey (qui in gara per la Gran Bretagna), il colombiano Sebastian Munoz, lo svedese Alex Noren e il sorprendente indiano Anirban Lahiri a occupare questa posizione. Nessun americano tra i primi 10, un dato sorprendente visto che, dopo il forfait di Jon Rahm, sono loro quattro dei migliori cinque del field (l’eccezione è il norvegese Viktor Hovland). In particolare, proprio con Hovland si trovano Xander Schauffele e Patrick Reed, entrambi al 12° posto (-3), mentre Collin Morikawa è 20° a -2 in compagnia del padrone di casa Hideki Matsuyama e, infine, è 41° Justin Thomas, pari con il par. Anche a Rory McIlroy, che gareggia per l’Irlanda, non è andata troppo bene: 31° a -1.

Finisce invece con il 41° posto il giro d’apertura di Guido Migliozzi e Renato Paratore, che si trovano proprio accanto a “JT”. Regolare lungo le 18 buche il vicentino, mentre per il romano c’è da recriminare per via dei bogey consecutivi alla 17 e alla 18, che gli impediscono di trovarsi venti posizioni più in alto. C’è comunque ancora una lunga strada, e basta un giro molto buono, o in alternativa una coppia di valide giornate, per risalire diverse posizioni. E la mancanza del taglio, benché i diretti interessati non lo dicano, può cambiare diverse cose.

Foto: LaPresse

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