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Ciclismo

Ciclismo, Marino Amadori: “Abbiamo italiani interessanti. Importante la multidisciplinarietà”

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Nuovo appuntamento con Bike2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, volto a raccontare il mondo delle due ruote senza motore. O meglio, il motore sono le gambe.

Ospite di Gian Luca Giardini, il commissario tecnico della Nazionale Under 23, Marino Amadori. Il panorama attuale del mondo del ciclismo ha regalato e sta regalando moltissimi corridori, molto giovani e vincenti. Ma è giusto, per uno juniores, imparare ad essere professionista?

Amadori, risponde così: “Ritengo che la categoria juniores sia ‘l’anticamera’: i ragazzi devono capire e tastare cosa c’è in giro per il mondo, ma devono sempre stare attenti. Uno juniores deve studiare come essere un professionista ma con un occhio di riguardo: sono ancora giovani, devono ancora divertirsi, andare in bicicletta, non devono sentirsi obbligati nel fare quello che stanno facendo. Fare il professionista da junior è ancora più difficile delle difficoltà che già incontrano nel loro cammino. Poi – continua – i fenomeni sono fenomeni e non c’è nulla da dire, ma anche in Italia abbiamo buoni corridori, ragazzi molto interessanti sui quali bisogna lavorare per farli crescere gradualmente senza esasperarli per avere il risultato”.

La fretta e l’esasperazione, si sa, non hanno mai condotto molto lontano. Soprattutto in una realtà in cui l’obiettivo è emergere, dimostrando di essere il più veloce di tutti, compiere passo per passo senza forzare la crescita è fondamentale: “Lo step del professionista deve essere allenato e programmato negli anni. Nella categoria juniores tutto deve essere graduale: spesso negli allenamenti vengono affiancati da professionisti, e importante è anche la multi disciplina: tutti i ragazzi devono costruire un bagaglio di esperienza”.

Questo e molto altro, nella video intervista integrale che vi proponiamo di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A MARINO AMADORI


Foto: La Presse

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