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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, chi è Taco van der Hoorn? Corridore di talento che nel 2017 batté Van Aert

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L’odierno successo di Taco van der Hoorn nella terza tappa del Giro d’Italia 2021, la Biella-Canale, ha sicuramente lasciato di stucco molti appassionati. Un po’ per la modalità con cui il neerlandese si è imposto, dato che di rado, al terzo giorno di un grande giro, si vedere arrivare la fuga, e un po’ poiché quello di van der Hoorn è un nome che a molti, probabilmente, dice poco. Tuttavia, il portacolori della Intermarché-Wanty è tutto fuorché un carneade e solo la sfortuna non gli aveva permesso di cogliere, prima di oggi, dei successi di rango.

Nell’estate di quattro anni fa, quando correva alla Rompoot, van der Hoorn si mise in luce nelle gare estive del calendario nazionale belga, ove teneva testa a nomi che da lì a poco sarebbero diventati familiari per tutti gli appassionati: Mathieu van der Poel e Wout Van Aert. Il 5 agosto del 2017 si svolse la Dwars door Het Hageland, una stupenda corsa fiamminga caratterizzata da diversi sterrati. Van der Poel vinse e Van Aert arrivò terzo. Tra i due Dioscuri del ciclocross, però, si piazzò van der Hoorn, che arrivò a mezza ruota anche dal battere il fuoriclasse dell’Alpecin-Fenix. Peraltro, se guardiamo la top-10 di quella gara, troviamo altri nomi di grido quali Tim Merlier e Florian Sénéchal. Oggi, stante quanto abbiamo visto nelle ultime stagioni, possiamo indubbiamente dire che quella Dwars door Het Hageland fu una manifestazione di rango eccelso.

Van der Hoorn, però, tre settimane più tardi, riuscì a fare un numero ancor più notevole. Il 27 agosto 2017 si correva sulle strade della Schaal Sels, un’altra stupenda semiclassica fiamminga. Al termine di una lunga battaglia, rimasero in testa cinque corridori, tra cui due uomini della Verandas Willems-Crelan: Wout Van Aert e Tim Merlier. Van Aert provò l’azione da finisseur e, in un primo momento, sembrava che la sua fosse la zampata buona. Tuttavia, van der Hoorn partì al suo inseguimento macinando un rapporto lunghissimo. A trecento metri dall’arrivo, il neerlandese balzò sulla ruota del belga e successivamente lo bruciò in volata. Il podio di quella Schaal Sels recita: primo van der Hoorn, secondo Van Aert e terzo Tim Merlier.

Il 2018 doveva essere la stagione della consacrazione di van der Hoorn, ma in inverno, mentre si allenava in mountain bike, cadde e batté violentemente la testa. Non riuscì a tornare in gara prima di agosto. Ad ogni modo, a dimostrazione del grande talento di cui dispone, van der Hoorn ritrovò il successo già al quarto giorno di corsa, nella terza tappa del BinckBanck Tour. Il neerlandese fu protagonista di una fuga delle sue e, nel finale, mise nel sacco gli altri attaccanti, tra cui un certo Matej Mohoric, con una stoccata da finisseur. Prima del termine dell’annata, peraltro, si levò anche lo sfizio di conquistare la prestigiosa Primus Classic.

Le grandi prestazioni gli valsero la chiamata da parte della Jumbo-Visma per il 2019. Il biennio col team neerlandese, però, non fu fortunato per van der Hoorn, il quale venne anche investito da un’auto, nell’agosto del 2019, mentre si allenava ad Andorra. Al termine del 2020, la Jumbo-Visma non gli rinnovò il contratto e, inizialmente, nessuno sembrava volerlo. Van der Hoorn, così, aveva firmato un contratto con la BEAT cycling, una formazione continental. Tuttavia, all’ultimo, è arrivata la chiamata della Intermarché, che ha deciso di dare un’altra opportunità a un ragazzo sfortunato, ma dal grande talento.

Van der Hoorn, in questo 2021, si era già fatto vedere più volte. Pure alla Milano-Sanremo era stato protagonista della fuga di giornata. Finalmente integro fisicamente, era solo questione di tempo prima che il neerlandese tornasse lo splendido passista ammirato tra il 2017 e il 2018. Van der Hoorn riesce a spingere rapporti lunghi come pochi altri corridori in circolazione e questo, oggi come alla Schaal Sels del 2017, fa la differenza. Un corridore normale, al suo posto, nel finale odierno sarebbe stato inghiottito dal gruppo. Ma un ragazzo che battagliava alla pari con van der Poel e Van Aert, non va certo considerato uno qualsiasi, anzi, van der Hoorn è sicuramente un atleta fuori dal comune.

Foto: Lapresse

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