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Atletica, Antonio La Torre: “Obiettivo podio negli Europei a squadre. Manca qualche big, ma il gruppo è solido”

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Nel weekend del 29-30 maggio si disputeranno gli Europei a squadre 2021 di atletica leggera. Si tratta della vecchia Coppa Europa, competizione storica riservata alle Nazionali e che da qualche anno ha semplicemente cambiato denominazione.

Le compagini che scenderanno in pista a Chorzow (Polonia) si daranno battaglia per la conquista dell’ambito trofeo, ogni formazione schiererà un solo atleta nelle varie discipline in programma e verranno assegnati dei punti in base al piazzamento ottenuto. “Per il successo prevedo una sfida Polonia-Germania, poi dietro sarà bagarre. E noi venderemo cara la pelle. Ricordiamo che alcune punte sono state esentate proprio per un fatto di programmazione“, dichiara il dt azzurro Antonio La Torre alla Gazzetta dello Sport.

Punto sul talento di Patta col 10″13 di Savona, sui 100, il miglior europeo Under 23 dell’anno. Sarà un bell’esame. Da Desalu, sui 200, secondo nel 2019, voglio una prova di maturità e da Re che torni ad indossare i panni di Superman: venerdì a Formia ha fatto un gran lavoro e al Golden Gala il confronto con Scotti e Aceti sarà incandescente. La 4×100 dovrà in primis badare a portare il testimone al traguardo: per questo, insieme a Patta, penso al collaudato terzetto Cattaneo, Desalu e Manenti“, prosegue La Torre.

Per la 4×400, ai tre citati, si aggiungerà Sibilio. Donne: individualmente sono in tre per due prove. Fontana e Hooper per i 100, Hooper e Kaddari per i 200. La scelta condizionerà la composizione della 4×100, con Bongiorni inamovibile. Per i 400 Mangione, nella 4×400 con Marchiando, Nardelli e Lukudo, magari in quest’ordine. Negli ostacoli Dal Molin sta seguendo un percorso condiviso che non prevedeva questa gara. Nei 110 hs, quindi, spazio a Perini. Le altre sono scelte scontate: Sibilio è esploso, la Bogliolo è già in gran spolvero e la Olivieri è una combattente“.

A proposito del mezzofondo: “Barontini negli 800 deve fare un salto di qualità. Guelfo, nei 1500 il solo quest’anno sotto i 3’40”. Crippa nei 5000 sarà il riferimento. In campo femminile la Bellò e la nuova Sabbatini, tra 800 e 1500, sgomiteranno a dovere, per la Majori, nei 3000, quel che verrà sarà di guadagnato. La Merlo nelle siepi sfrutterà l’esperienza e la Battocletti nei 5000, per il bene della squadra, dovrà probabilmente rimandare la caccia al minimo olimpico ora vicino”.

Grande attesa anche nei concorsi: “Tamberi si metterà la squadra sulle spalle, Capello nell’asta è oggettivamente un’incognita. Randazzo e Bocchi, tra lungo e triplo, sono da podio. Alla Trost servono convinzioni, alla Bruni di confermare la dimensione acquisita. La Strati e la Derkach, nel lungo e nel triplo, continuano ad avere l’Olimpiade nel mirino”.

L’assenza dell’Ucraina nei lanci, come nei salti, potrà aiutare, ma resta il settore meno competitivo e per questo determinante. Nel peso ho preferito Fabbri e Weir, ed è una scommessa che voglio vincere, come quella di Orlando al posto di Fraresso nel giavellotto. Faloci e Falloni, nel disco nel martello, dovranno difendersi. Capitan Rosa nel peso vale almeno 17 metri, la Strumillo nel disco può darci una grande mano, la Bani nel giavellotto non deve avvertire il peso dei suoi 41 anni e la Fantini nel martello tornare sopra i 70 metri“, conclude il dt dell’atletica leggera italiana.

Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL

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