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Judo, qualificazioni Olimpiadi Tokyo. Gli italiani ancora in corsa e la regola della quota continentale

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Il lungo percorso di qualificazione olimpica del judo ai Giochi di Tokyo 2020, cominciato ufficialmente il 25 maggio 2018, è entrato ormai nella fase decisiva. A poco meno di tre mesi dalla deadline del 28 giugno, in cui verranno stilate le graduatorie definitive, andiamo dunque a capire nel dettaglio la situazione dell’Italia in vista delle ultime quattro gare valevoli per i ranking a cinque cerchi: il Grand Slam di Antalya (1-3 aprile), i Campionati Europei di Lisbona (16-18 aprile), il Grand Slam di Kazan (5-7 maggio) ed i Campionati Mondiali di Budapest (6-13 giugno).

Potenzialmente, da qui al termine delle qualificazioni, sono ancora in palio un massimo di 4700 punti (2000 al Mondiale, 1000 per ogni Grand Slam e 700 per la rassegna continentale) nel caso in cui un atleta fosse in grado di vincere tutte e quattro le competizioni in programma. Non mancano di conseguenza le possibilità per scalare velocemente le classifiche, anche se il livello medio di ogni singolo torneo sarà sempre più alto in avvicinamento all’appuntamento clou del quinquennio.

Ricordiamo che – al netto dei posti riservati di diritto al Paese ospitante – i primi 18 atleti del ranking di ciascuna categoria potranno volare in Giappone, prendendo però in considerazione un solo rappresentante per ogni Nazione. Attualmente l’Italia sarebbe qualificata direttamente per i Giochi in 6 categorie di peso, a cui se ne aggiungerebbe una settima grazie alla quota continentale con Alice Bellandi nei -70 kg.

Si tratta di una carta olimpica extra (ogni federazione ne ha a disposizione al massimo una) riservata ai “migliori esclusi” in classifica di ciascun continente. Di fatto verranno ripescati complessivamente un centinaio di judoka con questa distribuzione: 13 uomini e 12 donne per l’Europa, 12 in entrambi i sessi per l’Africa, 10 uomini e 11 donne per tutto il continente americano (da nord a sud), 10 uomini e 10 donne per quello asiatico e infine 5 sia in campo maschile che in quello femminile per l’Oceania.

Odette Giuffrida e Manuel Lombardo sono già certi della qualificazione rispettivamente nei -52 e -66 kg, inoltre potranno presentarsi al torneo olimpico da teste di serie dei rispettivi tabelloni. Italia vicinissima al pass anche nei -81 kg con Christian Parlati, reduce dal meraviglioso trionfo nel Grand Slam di Tashkent, che dovrà guardarsi le spalle esclusivamente dal tentativo di rimonta disperata da parte del connazionale Antonio Esposito (distante però quasi 1500 punti dal miglior azzurro nel ranking in questa categoria).

Grande incertezza invece per gli altri judoka nostrani in bilico: Fabio Basile è il penultimo dei qualificati nei -73 kg con appena 208 punti di margine sul primo degli esclusi (lo svizzero Stump) e 327 sul compagno di squadra Giovanni Esposito. Grande passo avanti di Nicholas Mungai, che è rientrato in zona qualificazione diretta nei -90 kg ed ora può “gestire” 260 punti di vantaggio sull’ucraino Nhabali e più di 300 su altri tre inseguitori che potrebbero insidiarlo.

Nel settore femminile Maria Centracchio è al momento penultima nella lista delle qualificate tramite ranking nei -63 kg con un discreto cuscinetto di sicurezza nei confronti della prima esclusa (351 punti sull’algerina Belkadi), mentre Alice Bellandi deve recuperare quattro posizioni e 425 punti nei -70 kg per andare in Giappone dalla porta principale e non grazie al ripescaggio. Se la 22enne bresciana dovesse riuscire nell’impresa, libererebbe la quota continentale per un altro atleta.

Ad oggi Francesca Milani sarebbe la prima in lista d’attesa per usufruire di questo jolly, ma la 27enne romana – dopo i 700 punti raccolti con il secondo posto di Tbilisi – si trova ad un passo (quattro posti ma solo 60 punti) dalla zona qualificazione diretta nei -48 kg e nelle prossime gare ha tutte le carte in regola per raggiungerla. Discorso molto simile nella stessa categoria per Francesca Giorda, che paga un gap di 121 punti in classifica dalla connazionale.

Bel Paese molto lontano dal pass in tutte gli altri eventi individuali del programma olimpico, tuttavia non vanno esclusi eventuali “ribaltoni” clamorosi specialmente da parte di Giorgia Stangherlin (quinta agli ultimi Europei) nei -78 kg e di Veronica Toniolo (o in alternativa Martina Lo Giudice/Silvia Pellitteri) nei -57 kg. Le residue speranze di queste ragazze sono legate principalmente al ripescaggio tramite quota continentale, per cui sarebbe comunque necessario un grande balzo avanti in termini di punteggio assoluto abbinato al pass diretto di tutti gli altri italiani in bilico.

Foto: IJF

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