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Boxe: chi è Avni Yildirim, il turco che lancia la sfida a Canelo Alvarez

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La domanda è sorta spontanea per molti che non seguono da vicino il mondo del pugilato. Se il nome di Canelo Alvarez circola, giustamente, da tanti anni, in molti si sono chiesti: chi è Avni Yildirim?

La risposta brevissima sarebbe facile: un pugile turco. Ma in questo modo non si risponderebbe in maniera esauriente, dal momento che si tratta pur sempre dell’uomo che contende a Canelo le corone mondiali WBA e WBC dei pesi medi. Andiamo dunque a conoscere meglio l’uomo che, per il suo stile di combattimento, si fa soprannominare Mr. Robot.

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Nato a Sivas il 5 agosto 1991, Yildirim ha raccontato alla ESPN di essersi appassionato guardando Sinan Samil Sam, pugile scomparso a 41 anni e che è stato campione UE dei massimi nel 2008 (ne sa qualcosa Paolo Vidoz). Diventato professionista nel 2014, vanta un record di 21 vittorie (di cui 12 per KO) e 2 sconfitte, che però hanno bruciato particolarmente, come vedremo..

Con Joel Diaz ad allenarlo, è diventato un personaggio di grande fama in Turchia, dove sarà molto seguito questo combattimento: in sostanza, da quelle parti potrebbe diventare uno degli eventi più seguiti o comunque chiacchierati dai tempi dell’approdo del Paese alle fasi importanti dei Mondiali di calcio (leggere alla voce: terzo posto in Giappone e Corea del Sud nel 2002).

Il suo primo incontro da professionista, dopo esser stato bronzo ai Giochi del Mediterraneo 2013, lo ha disputato nel 2014: un successo ai punti, in quattro riprese, sul georgiano Davit Ribakoni a Tekirdag. Passato piuttosto rapidamente a combattere per titoli seri, il 15 agosto 2015 ha conquistato il titolo Internazionale Silver WBC dei massimi leggeri, superando per decisione unanime in 10 riprese il giamaicano Glen Johnson. Di lì sono arrivate quattro difese di successo in un arco di tempo che va fino al 6 maggio 2016.

Poco dopo, il passaggio ai supermedi, dove sono arrivate ancora varie vittorie: dopo la prima, grande gioia di Miami e tutte le successive difese in Germania, il cerchio tedesco si è chiuso (salvo poi riaprirsi in seguito) a Monaco con il canadese Schiller Hyppolite: vinto il vacante titolo Internazionale Silver WBC dopo tre round, stavolta nella nuova categoria di peso.

Dopo tre difese, il tentativo di vincere anche la corona IBO gli è stato negato dal britannico Chris Eubank Jr. nel 2017; il primo KO della sua carriera. Il secondo è arrivato prima di quello che per lui è stato il lungo stop per Covid-19, di due anni visto che l’ultimo combattimento, quello fatale, è datato 23 febbraio 2019. Già campione Internazionale IBF da quello stesso 2017 (sul messicano Marco Antonio Periban), ha cercato il titolo assoluto dei supermedi WBC contro l’americano Anthony Dirrell. Una ferita dopo un urto accidentale con le teste ha interrotto il combattimento, assegnando (ma non all’unanimità) la vittoria al padrone di casa, che aveva dalla sua il pubblico di Minnesota. E ora, la sfida più dura, quella che sembra impossibile. Soprattutto per gli scommettitori, che lo danno sfavorito 40 a 1.

Foto: katatonia82 / Shutterstock.com

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