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Australian Open 2021: Novak Djokovic dice 18. Daniil Medvedev dura un set, poi il serbo è travolgente

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Novak Djokovic vince per la nona volta gli Australian Open. Il serbo, numero 1 del mondo, sconfigge il russo Daniil Medvedev con il punteggio di 7-5 6-2 6-2 nell’ultimo atto dello Slam di Melbourne, portandosi a quota 18 nel conteggio complessivo dei quattro tornei maggiori in termini di vittorie. Si tratta anche dell’82° torneo sul circuito maggiore da lui vinto, che ne legittima di nuovo la posizione di leader della classifica mondiale, nella quale va verso le 311 settimane da primo, scalzando così Roger Federer fermo a 310. Si tratta anche del terzo trionfo consecutivo a Melbourne, ripetendo quanto effettuato tra il 2011 e il 2013 (due vittorie su Murray, una su Nadal).

L’inizio vede due fasi diametralmente opposte, legate ai primi tre game e ai secondi tre. Nei primi Djokovic, aggressivo, fa subito pagare lo scotto del (quasi) noviziato a Medvedev, trovando subito il break e concedendogli tre punti. Gli stessi tre, peraltro, che il russo lascia al serbo nel prosieguo, con diversi lampi di classe, dei quali l’apice è rappresentato dal doppio pallonetto del 2-3. Gli scambi sono lunghi, ma la lotta nei giochi quasi non c’è, e questo stato delle cose perdura fino al 6-5. Quando tutto sembra ormai avviato verso il tie-break, arriva la svolta improvvisa impressa dal numero 1 del mondo, che tra risposte e passanti si procura tre set point; i primi due li annulla Medvedev, che però sbaglia di dritto sul terzo, regalando così il parziale.

La reazione del numero 1 di Russia è di alto livello, unita a un piccolo calo di Djokovic, che perde subito la battuta a 30 per poi riprendersela nel giro di pochi minuti. E comincia anche a dilagare, perché Medvedev non riesce in nessun modo a tenere il ritmo del suo avversario, che dall’alto della sua immensa esperienza in fatto di finali Slam concede davvero. E ancor più che nei colpi, il russo si disintegra a livello mentale, alternando ottimi punti a errori marchiani: è così che arriva il secondo break, così come il set, ufficialmente chiuso da un’altra gran risposta del già otto volte vincitore.

Il canovaccio non cambia nel terzo parziale, con una variazione sul tema ancor più pesante: Medvedev le palle break le ha, giocando particolarmente aggressivo, ma Djokovic è attento con i colpi di inizio gioco e non concede spazi, per poi spegnere anche le certezze a rete del vincitore delle ATP Finals, costretto a cedere di nuovo la battuta. Sul 4-2 il russo ha un sussulto, salendo sul 15-30, solo per vedere il serbo cancellargli le chance con una gran prima esterna e un rovescio che si stampa sulla riga di fondo. Il primo match point giunge sul 5-2, ed è anche l’unico: smash rovesciato in salto, e dopo un’ora e 54 minuti tutto finisce sulla Rod Laver Arena.

Djokovic è migliore di Medvedev un po’ in tutte le statistiche: prime in campo (67%-64%), punti vinti sulla prima (73%-69%) e soprattutto sulla seconda (58%-32%). Il saldo vincenti-gratuiti dice 20-17 per il serbo, mentre il russo chiude la finale a 21-30.

Foto: LaPresse

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