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Tennis, tanto pubblico presente nell’esibizione di Adelaide: la risposta alle critiche e un modello da imitare?

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No, non si era più abituati ad assistere a uno spettacolo del genere: quattromila persone sugli spalti di uno stadio ad assistere a una partita di tennis. Il tutto senza misure di distanziamento e mascherine.

E’ stato possibile nell’esibizione di Adelaide, occasione nella quale sul campo centrale del Memorial Drive sono stati coinvolti i tennisti più forti del mondo: Serena Williams, Rafael Nadal, Novak Djokovic, Dominic Thiem, Simona Halep, Naomi Osaka e la padrona di casa n.1 al mondo Ashleigh Barty tra gli altri, non dimenticando anche il nostro Jannik Sinner, che ha avuto il privilegio di confrontarsi con Djokovic, seppur a mezzo servizio (per via di una vescica alla mano) e solo in un set, visto che nell’altro c’era il connazionale Filip Krajinovic.

Ebbene, tanto pubblico in un contesto assolutamente normalizzato. Gli stessi giocatori, a fine match, erano anche un po’ emozionati di poter godere di una cornice del genere, abituati al silenzio. Indubbiamente, questa è la risposta migliore alle critiche degli ultimi giorni. In Australia, infatti, dopo sette mesi di lockdown molto duro, hanno raggiunto tale condizione, dichiarando la situazione di Covid-free dallo scorso novembre, a parte qualche focolaio a Sidney. Per questo, la presenza di alcuni casi positivi sugli arcinoti voli charter che hanno portato i tennisti nella terra dei canguri, con conseguente quarantena di 72 giocatori e discussioni a non finire, deriva proprio dall’adozione di regole molto molto severe in relazione al Coronavirus e alla gestione degli ingressi nel Paese.

E’ quindi un modello per altre realtà che soffrono? Difficile da dire, dal momento che ogni territorio ha caratteristiche diverse e nel caso specifico in Australia hanno potuto “permettersi” una chiusura così lunga per arrivare al risultato citato. Tuttavia, si potrebbe pensare a un Australian Open (8-21 febbraio) con una presenza di pubblico pari al 50%. Allo stato attuale delle cose si sa che Melbourne Park sarà diviso in tre zone, ognuna delle quali relative ad un biglietto, per limitare il contatto tra le persone. Vedremo cosa si deciderà, certo nel Vecchio Continente e in altre zone del mondo un po’ di invidia c’è per quanto detto.

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Foto: Lapresse

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