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Tennis, Corrado Barazzutti: “Berrettini e Sinner vincitori Slam? Loro saranno lì per approfittarne”

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Corrado Barazzutti, fino a poche ore fa ancora noto al mondo del tennis anche nel ruolo di capitano di Coppa Davis dell’Italia, ha parlato alla Gazzetta dello Sport delle prospettive, sia in chiave Davis che sotto l’aspetto Slam, di Matteo Berrettini, Fabio Fognini e Jannik Sinner, ma non solo.

Su Berrettini: “Matteo ha già fatto il grande salto, ormai è un top player. È importante che finalmente abbia potuto svolgere la preparazione senza intoppi fisici, lui è uno di quelli che ha bisogno di giocare per trovare la condizione e la fiducia in sé stesso, quindi spero che il calendario gli dia una mano. E poi è relativamente ‘nuovo’ per il vertice, significa che ha ancora margini di miglioramento“.

Su Fognini: “In pratica Fabio deve ripartire da zero, la doppia operazione non è stata una passeggiata e poi, quando stava mettendo finalmente insieme qualche partita, ha preso il virus. Fino a ottobre si è allenato con me, vedevo che mordeva il freno e soffriva perché il dolore non era ancora scomparso. Intanto, deve ritrovare la piena salute e poi considerare che i primi mesi saranno complicati: ma sono sicuro che lo rivedremo ai suoi livelli sulla terra battuta. Ha ancora tanto da dare“.

Su Sinner: “Ci saranno alti e bassi, ovviamente, ma ha le spalle larghe. Soprattutto, è molto consapevole dei suoi mezzi, però non è presuntuoso: questo significa che è disposto ad ascoltare e a lavorare per crescere e migliorare“.

Se Berrettini e Sinner possono vincere uno Slam: “Ne sono convinto. […] Certo, in uno Slam conta anche la capacità di gestire le due settimane e serve un po’ di fortuna nei sorteggi, ma entrambi sono da corsa. […] Prima o poi i fenomeni della generazione dorata molleranno la presa. E loro saranno lì per approfittarne”.

Su un nome sul quale puntare nel 2021: “Cecchinato: è di nuovo tonico, anche di testa, sulla terra battuta tornerà ad essere uno dei migliori del mondo perché una semifinale a Parigi non si dimentica in tre anni“.

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Foto: LaPresse

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