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Sci alpino, Coppa del Mondo femminile: Vlhova inarrestabile e vittoria con dedica. Gisin sogna ad occhi aperti

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La prima gara di Coppa del Mondo del 2021, uno slalom, emette già verdetti importanti, anche se non ancora decisivi. Certo, il segnale che arriva dalla Slovacchia è forte, fortissimo, date le difficoltà incontrate sulla pista, ieri, per le ultime scese. Eppure a vincere è stata ancora lei, riscattando subito la mezza delusione di Semmering...

Per il secondo anno consecutivo, infatti, Petra Vlhova viene incoronata regina dello slalom di Zagabria (Snow Vip Queen Trophy, non a caso). L’allieva di Livio Magoni resiste agli attacchi delle avversarie più quotate, si salva sul ripido finale, conserva una manciata di centesimi di vantaggio su Liensberger, Gisin, Shiffrin, e arriva a 4 vittorie stagionali, 3 in slalom (dopo le due a Levi, più il gigante parallelo di Lech), 18 in totali (come Tamara McKinney, vincitrice della Coppa del Mondo 1982-1983) e 11 in assoluto tra i rapid gates (raggiunta una certa Hanni Wenzel, bi-campionessa olimpica, dal Liechtenstein, nonché mamma di Tina Weirather). Tanto di cappello a Petra per la tenuta mentale straordinaria che sta dimostrando in questa stagione. Oltretutto, quella di Zagreb diventa una vittoria particolarmente sentita, un’occasione per pensare a chi non c’è più, dopo aver vissuto assieme tanti anni in pista, da colleghi e anche rivali. Livio Magoni e il suo staff, composto da altri due allenatori, Gigi Parravicini, skiman e tecnico di grande esperienza, e Matteo Baldissarutti, allenatore friulano, hanno infatti dedicato un pensiero unanime: “Questo successo è per il Ghiro e il Pera”. Trattasi di Valerio Ghirardi e Andrea Puicher Soravia, scomparsi tra il 26 e il 18 novembre 2020, dopo aver combattuto contro una grave malattia; due allenatori stimatissimi che hanno lasciato un segno. “Aspettavamo questo momento, in una delle classiche dello slalom, per dedicare un bel successo a colleghi e amici che ci hanno lasciato poco tempo fa. Il Ghiro e il Pera ci mancano”, il messaggio di Magoni, Parravicini e Baldissarutti. Chapeau.

Tornando allo gara sulla collina di Sljeme, Liensberger (unica a podio in tutti gli slalom disputati finora, ma senza vittorie) e Gisin (saldamente seconda in classifica generale a quota 487 punti), possono legittimamente recriminare per quanto lasciato sul tracciato della seconda manche: in un caso, per l’austriaca, sul piano, nell’altro (per la svizzera), sul ripido. Va detto però che la slovacca continua a dimostrare di avere nevi saldissimi e sta mettendo le mani in maniera preponderante sulla coppa generale, dato che è prima in classifica a quota 615 punti, dopo sole 11 gare disputate. Vero che dopo lo slalom di Flachau (12 gennaio) non si gareggerà più tra i rapid gates per quasi due mesi (poi ne mancheranno comunque ancora 4), ma altrettanto vero che questa Vlhova non concede spazio alle avversarie in nessuna disciplina, se non in discesa, dove però finora si è gareggiato solo in Val d’Isere.

Certo, le gare di slalom sono comunque diventate molto più divertenti, una sfida a quattro (non a due) e promettono grande spettacolo fino alla fine, quello che per svariati motivi non si è visto a Sljeme, causa caldo, nebbia, neve molle e assenza di un pubblico, solitamente molto caloroso da quelle parti. Interessante il ritorno tra le top5 della canadese Erin Mielzynski dopo cinque anni (se parliamo di slalom puro e non City Event) e nota di merito anche per la nizzarda Anastasia Noens, autrice del miglior tempo nella II manche, una che in carriera ne ha passate di tutti i colori, risalita dal ventisettesimo al dodicesimo posto alle spalle di un’altra rediviva, l’austriaca Katharina Gallhuber. Per carità, esistono piste e scenari più consoni al circuito maggiore, rispetto a Zagabria, ma non un montepremi come quello croato, particolare da non sottovalutare per spegnere subito il focolaio di polemiche sorto dopo una seconda manche corsa effettivamente in condizioni difficili per la qualità del manto, in pista. Va detto che le migliori sono sempre lì davanti.. Per l’Italia un passo indietro rispetto a Semmering, non c’è dubbio, ma che brava Martina Peterlini a stringere i denti e conquistare punti importanti in ottica Start List date le ormai croniche difficoltà alla schiena.

Nella classifica generale di Coppa del Mondo, ora Vlhova si trova a +128 su Michelle Gisin, sempre in piena corsa, +230 su Mikaela Shiffrin (seguita a ruota da Katharina Liensberger, che in gigante però non ha mostrato sinora un livello elevatissimo, a differenza dello slalom) e quasi +300 sul duo Bassino-Brignone, che ha una ventina di punti in più rispetto a Goggia. Corsa finita? Ancora presto per dirlo, ma certo decisamente indirizzata. Ecco il particolare:

1ª Petra Vlhova 615 punti, 2ª Michelle Gisin 487, 3ª Mikaela Shiffrin 385, 4ª Katharina Liensberger 380, 5ª Marta Bassino 323, 5ª Federica Brignone 323, 7ª Sofia Goggia 302.

Mancando le combinate, viene da pensare che solo una Gisin costantemente sul podio in velocità (non impossibile, ma non capita da due anni) possa davvero riaprire la questione.

A livello di Coppa di specialità, in slalom, Petra ha allungato leggermente, ma Gisin e Liensberger sono comunque lì e la stessa Shiffrin, con cinque gare (sulle nove totali) ancora da disputare, non è certo tagliata fuori dai giochi.

Nel prossimo weekend per le donne sono in programma la discesa e il superG di St. Anton, mentre le slalomiste torneranno in scena a Flachau martedì 12 gennaio, di sera. E chi ha vinto a Flachau nelle ultime due occasioni? Petra Vlhova…

Sci alpino, slalom Zagabria maschile: programma, orari, tv, data

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Foto: Lapresse

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