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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, i Campionati Italiani 2020 tra tensione e spettacolo. Primo titolo per Gutmann, Grassl inarrestabile

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Posta in palio, poca. Tensione, altissima. Si sono svolti con questo interessante paradosso i Campionati Italiani 2020 di pattinaggio artistico, rassegna andata in scena lo scorso fine settimana a Egna-Neumarkt (Bolzano). Un evento segnato in modo evidente non solo dalle condizioni instabili dettate dalle conseguenza dell’emergenza sanitaria, ma anche da un aspetto motivazionale sui generis considerata la cancellazione di praticamente tutti gli eventi ISU, ad eccezione dei Mondiali di Stoccolma (Svezia) e il World Team Trophy di Osaka (Giappone). Nonostante ciò il ghiaccio della Würth Arena ha dato i suoi importanti responsi, facendo emergere un quadro chiaro sulla situazione degli atleti di punta della Nazionale maggiore.

La gara più nervosa è stata senza alcun dubbio, ma è un letmotive praticamente ogni stagione, quella della specialità individuale femminile, caratterizzata da molteplici errori da parte di tutte le concorrenti. A spuntarla è stata Lara Naki Gutmann che, sulla falsa riga di quanto proposto nella tappa del Gran Premio Italia di Trento, è riuscita a imporsi facendo perno nei due segmenti sulla superiorità nelle componenti del programma e su una strategia di carattere meramente conservativo. Nel libero infatti nessun triplo lutz, nessun triplo flip, né tanto meno triplo rittberger o combinazioni triplo-triplo ma solo due doppi axel, uno combinato con il doppio toeloop, due tripli toeloop, di cui uno agganciato con euler/triplo salchow, un triplo salchow un doppio lutz; le trottole e la serie di passi hanno fatto il resto insieme a una performance di qualità, elegante, scorrevole e ben costruita. Una decisione saggia quella dell’atleta di Gabriele Minchio, audace nel leggere e valutare le prestazioni, tutte più o meno fallose, delle avversarie. A prescindere da quanto realizzato in questo primo stralcio di stagione, una Gutmann con un layout più competitivo (già in suo possesso) non potrà che essere una garanzia per gli eventi internazionali.

Molto bene anche Ginevra Negrello, seconda classificata, alla quale va dato atto di aver tentato di alzare l’asticella tentando nel libero sia il triplo lutz che il triplo flip, eseguendoli entrambi con caduta. Sbavature che non macchiano un esordio nella massima categoria davvero positivo. L’atleta di Alessandra Buzzi, che già l’anno scorso aveva colpito alla tappa Junior Grand Prix di Chelyabinsk, appare infatti già molto completa, con un futuro importante davanti. Segnali positivi anche dalla terza classificata Lucrezia Beccari che, malgrado qualche sbavatura nel segmento più lungo, ha dimostrato una buona solidità negli elementi e una crescita significativa rispetto all’annata sportiva passata. Non deve preoccupare invece la quarta piazza conquistata da Alessia Tornaghi; seppur con un inizio di stagione contrassegnato da alcune imprecisioni, la pattinatrice ottava classificata ai Campionati Europei ha dalla sua parte due programmi ben congeniati, e avrà l’occasione di riscattarsi già da inizio gennaio nell’ultima tappa del circuito interno, in programma proprio nella sua Torino.

Livello davvero significativo invece quello raggiunto nella specialità individuale maschile, dove il trio della meraviglie guidato in toto da Lorenzo Magri non ha deluso le aspettative. Daniel Grassl, trionfatore per la terzo anno consecutivo, ha sfoggiato per l’ennesima volta due prove da capogiro, snocciolando uno short program da manuale impreziosito da un quadruplo lutz da antologia e un libero sempre più ricco, ornato da tre quadrupli. Tra tutti i pattinatori coinvolti a livello internazionale, siamo certi, l’altoatesino è quello che più sta pagando la cancellazione dei Campionati Europei; è vero, con i se e con i ma non si fa la storia, ma un Grassl in queste condizioni avrebbe messo certamente pressione anche al miglior Kolyada e superato senza particolari patemi il resto dell’armata russa.

Il Campionato ha inoltre evidenziato la rinascita definitiva di Matteo Rizzo, secondo classificato e protagonista di un libero di alto profilo con cui ha cancellato uno short macchiato da due problemi negli elementi di salto; il nativo di Roma, tornato l’atleta elegantissimo e carico che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, ha finalmente fatto pace con il quadruplo toeloop, ruotandolo in modo impeccabile come praticamente il resto degli elementi, tra cui spiccano due tripli axel. Un nuovo punto di partenza per il gioiellino, pronto ad alzare ulteriormente i decibel in vista della Finale del Gran Premio Italia di febbraio. Molto bene anche la terza forza Gabriele Frangipani che, malgrado un segmento più lungo depotenziato da alcune defaillance, ha dimostrato molta più consistenza rispetto alla passata stagione, fattore di fondamentale importanza. Avere tre pattinatori in grado, potenzialmente, di scendere sul ghiaccio nell’ultimo gruppo in campo continentale non è un aspetto banale, e rende chiaro lo splendido lavoro svolto in questi ultimi anni.

Nella specialità delle coppie, oltre all’ovvia superiorità di Nicole Della Monica-Matteo Guarise, pattinatori che purtroppo stanno soffrendo la mancanza di confronto con avversari di pari livello, è doveroso segnalare l’exploit di Sara Conti-Niccolò Macii, terzi nella classifica finale ma capaci, grazie a una buona continuità realizzativa, di mettere pressione ai più navigati Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini, tornati a confezionare un buon programma libero che gli ha consentito di piazzarsi il posto d’onore.

Necessitano di un primo, vero riscontro internazionale anche i danzatori Charlène Guignard-Marco Fabbri, i quali hanno registrato grazie a due programmi di livello stellare un punteggio sopra i 225 punti, ma anche la coppia di nuova formazione composta da Carolina Moscheni-Francesco Fioretti, bravi a regolare Chiara Calderone-Francesco Riva ma che, per crescere, come tutti, hanno bisogno di macinare chilometri su chilometri fuori dai nostri confini. Speriamo accada presto.

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Foto: Valerio Origo

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