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Ciclismo

Vuelta a España 2020: Hugh Carthy doma l’Angliru, Carapaz stacca Roglic e torna in vetta

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Il mostro, la salita più dura in terra iberica. Tutto lo spettacolo negli ultimi 9 chilometri per la dodicesima tappa della Vuelta a España 2020: scontro diretto tra i big sul pauroso Angliru, posto 109,4 chilometri dopo la partenza di Pola de Laviana. Un nome a sorpresa a brillare sul traguardo: ad imporsi con un bellissimo scatto sul finale è il britannico Hugh Carthy. Di gran lunga il successo più bello della carriera per l’alfiere della EF. In classifica generale torna leader Richard Carapaz, che ha staccato Primoz Roglic, senza però mandarlo in crisi.

Prima ora come di consueto percorsa a velocità altissime. Ad avvantaggiarsi, dopo vari tentativi, un drappello di una ventina di uomini: Mattia Cattaneo, Michael Mørkøv (Deceuninck-QuickStep), Nans Peters (AG2R La Mondiale), Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates), Luis León Sánchez (Astana), Andreas Schilling (Bora-Hansgrohe), Cameron Wurf (Ineos Grenadiers), Robert Stannard, Alex Edmondson (Mitchelton-Scott), Anthony Roux (Groupama-FDJ), Lukasz Wisniowki (CCC Team), Kobe Goossens, Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal), Guillaume Martin, Pierre-Luc Périchon (Cofidis), Enrico Gasparotto (NTT Pro Cycling), Imanol Erviti (Movistar), Jhojan García (Caja Rural-Seguros RGA), Ángel Madrazo, Juan Osorio (Burgos-BH). Alle loro spalle la rincorsa disperata di Jasper Philipsen, Davide Formolo (UAE Team Emirates) e Tomasz Marczynski (Lotto Soudal), con questi ultimi due che, nonostante tanta fatica, sono riusciti a riportarsi sul gruppo al comando.

Nel gruppo la responsabilità di dettare il ritmo se la sono presa prima la Jumbo-Visma, poi la Movistar che è andata ad accelerare, per far fronte all’attacco improvviso di De La Cruz (UAE Emirates), pericoloso in chiave classifica generale. L’accelerazione della compagine spagnola ha costretto praticamente i fuggitivi ad arrendersi, con Luis Leon Sanchez ed il nostro Mattia Cattaneo a provarci in modo disperato. Da sottolineare sull’Alto del Cordal un’accelerazione importante anche di un redivivo Chris Froome (INEOS Grenadiers).

Il tutto ovviamente si è andato a decidere, a gruppo compatto, sull’ascesa conclusiva, il pauroso Angliru. La Jumbo-Visma ovviamente in favore di Primoz Roglic ha fatto l’andatura, andando a scremare a mano a mano il plotone. A 4 km dal traguardo lo scatto di Enric Mas (Movistar). Dopo un lungo tratto di studio a 2 chilometri dall’arrivo l’attacco di Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) che è andato a staccare il rivale Primoz Roglic (Jumbo-Visma), supportato dal compagno di squadra Kuss. All’ultimo chilometro spettacolare l’azione di Hugh Carthy (EF) con il quale è riuscito ad involarsi in solitaria sul traguardo. A 17” gli inseguitori Aleksandr Vlasov (Astana), Mas e Carapaz. Poco più dietro un Roglic in netta difficoltà, ad 8” dal rivale assieme all’irlandese Dan Martin (Israel Start-Up Nation).

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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