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Ciclismo

Vincenzo Nibali: “Io CT dell’Italia? Non mi piace la politica… Potrei lavorare con i giovani”

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Vincenzo Nibali sta iniziando a preparare la prossima stagione, anche se non sono ancora state definite nel dettaglio le corse a cui prenderà parte nel 2021. Il mirino dovrebbe essere puntato sulle Olimpiadi di Tokyo, ma il resto del programma non è ancora stato svelato, anche se è lecito pensare a una partecipazione dello Squalo al Giro d’Italia in vista della rassegna a cinque cerchi. Il siciliano è reduce da una stagione molto complicata e in cui non è mai riuscito a trovare il giusto colpo di pedale, probabilmente anche a causa dell’emergenza sanitaria che ha rivoluzionato il calendario. Il settimo posto alla Corsa Rosa non può certamente creare entusiasmo, ma il 36enne ha già voltato pagina e cerca di guardare con ottimismo al prossimo anno.

Nel frattempo Vincenzo Nibali, dopo un meritato periodo di relax con la famiglia, è stato ospite della diretta Facebook organizzata da “Aisla”, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Il vincitore del Tour de France 2014 ha dichiarato che deve ancora decidere i piani per il 2021, “aspettiamo prima il calendario, poi decideremo”. Gli è stato chiesto se un giorno vorrebbe diventare CT della Nazionale Italiana e lo Squalo ha risposto in maniera molto onesta: “Non credo, è un ruolo difficile e “politico” e non mi piace. Potrei seguire una squadra: lavorare con i giovani mi piace tanto, ma per adesso non ci ho ancora pensato”.

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Il 36enne ha ricordato il momento più bello della sua carriera: “La mia vittoria più bella è stata la prima al Giro: ogni bambino cresciuto in Italia la sogna. Il Tour è un palcoscenico incredibile ma il Giro è la corsa che tutti amano“. Il successo ottiene nel 2013 sulle strade nostrane, a cui ha fatto seguito quello del 2016, è rimasto nel cuore di uno dei ciclisti più emozionanti del nuovo Millennio, capace di imporsi anche in due Giri di Lombardia e in una Milano-Sanremo. Tra i momenti più difficili, invece, Vincenzo Nibali ricorda quello successo al Tour de France 2018, “quando mi sono fratturato la decima vertebra per compressione. Un mese dopo sono rientrato, ho fatto la Vuelta e ho sofferto tantissimo ma non volevo mollare, sapevo che dopo sarebbe stato in discesa e così è stato“.

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