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Pattinaggio artistico, Rostelecom Cup 2020: la competizione interna fa bene alle coppie di Moskvina. Dubbi su Trusova e Kostornaia

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The pressure is on. Aumenta la pressione, dunque la competitività, in Russia dopo la Rostelecom Cup 2020, la terza tappa dell’anomalo e speriamo mai più replicabile Grand Prix 2020-2021 di pattinaggio artistico, quest’anno deturpato dalla sua forma originale e ridotto a quattro eventi valevoli come gare Nazionali e singole. Il ghiaccio della Mega Sport Arena di Mosca – malgrado le numerose defezioni tra cui spiccano quelle di Anna Scherbakova, Evgenia Medvedeva, Alexandra Stepanova-Ivan Bukin, Daria Pavliuchenko-Dmtri Khodykin e Alexander Samarin – ha parlato chiaro: il movimento russo è l’unico al mondo a poter vantare atleti di primissimo piano in tutte e quattro le specialità, ovviamente con le dovute differenze.

La gara più emozionante e spettacolare è stata, per dispersione, quella delle coppie d’artistico, dove Aleksandra Boikova e Dmtri Kozlovskii si sono presi con rabbia e passione la rivincita sui compagni di allenamento Anastasia Mishina-Aleksandr Galliamov, ribaltando quanto successo sul ghiaccio di Kazan per la Coppa di Russa, dove i Campioni D’Europa in carica si sono dovuti accontentare della terza piazza a seguito di un secondo segmento di gara leggermente falloso. Gli atleti di San Pietroburgo in questa occasione hanno fatto la differenza proprio nel libero, sfoderando una performance di altissimo profilo eseguita senza la minima sbavatura, un fattore importante non solo considerato il periodo, siamo pur sempre nella prima parte di stagione, ma anche pensando al contesto.

La poderosa crescita di Mishina-Galliamov, quasi perfetti anche in questa gara, non può che scaturire non solo dall’approdo alla corte di Tamara Moskvina, ma anche dalla lotta quotidiana con i primi classificati. Un caso, e non è l’unico da quelle parti, di competizione sana, che potrà contribuire a raggiungere risultati importantissimi in un lasso di tempo molto breve. Da menzionare inoltre il debutto di Apollinariia Panfilova-Dmtry Rylov, terzi classificati grazie a due prove in cui hanno realizzato degli elementi d’insieme a dir poco straordinari, addirittura più elevati in termine di difficoltà e qualità rispetto ai primi classificati; i nativi di Perm, semmai riusciranno ad inserire con continuità i salti tripli in parallelo (aspetto tutt’altro che banale), diventeranno a dir poco devastanti. E non sarà facile per nessuno tenergli testa.

La specialità individuale femminile si è invece conclusa con una sorpresa: la vittoria di mestiere grazie a due tripli axel e due splendidi tripli lutz della veterana Elizaveta Tuktamysheva ai danni di Alena Kostornaia (seconda classificata) e di Alexandra Trusova, artefice di una prestazione sottotono viziata da quattro cadute in tre quadrupli (salchow, lutz, toeloop) e nel triplo lutz. Un responso che lascia pensare.

Kostornaia infatti sembra ancora non avere trovato la giusta quadra dopo la transizione da Evgenii Plushenko, mostrando una certa regressione non solo nei salti, qualitativamente inferiori, ma anche e soprattutto nelle trottole. L’assenza, speriamo momentanea, del triplo axel, l’elemento per eccellenza che le ha consentito l’anno scorso di dominare il lungo e in largo, pone in questo momento la moscovita in una situazione difficile: in vista dei Campionati Nazionali infatti rischia di subire non solo gli attacchi delle solite note e dell’indubbiamente superiore Junior Kamila Valieva, ma anche di Daria Usacheva, pattinatrice in questo momento in grado di eseguire in modo eccelso sia trottole che salti tripli vantando inoltre una costruzione oggettivamente più funzionale dei programmi di gara.

Ed è forse proprio questo il fattore che più salta all’occhio di questi primi mesi di gestazione del duo Rozanov-Plushenko: i programmi del gruppo Tutberidze, pur non brillando particolarmente per diversità (che ricordiamo, non è comunque una peculiarità di cui si occupa la giuria), riescono a far emergere i lati migliori delle rispettive pattinatrici, le quali assimilano la coreografia con una metodologia di allenamento studiata ad hoc per garantirne scorrevolezza e fluidità, passaggi di transizione articolati inclusi. In questa tappa invece la vincitrice dell’ultima edizione del Grand Prix, pur sfoggiando uno short migliore rispetto alla prima uscita stagionale, ha fatto emergere in modo evidente una falla nel libero, ancora troppo vuoto, scattoso e, soprattutto, poco a fuoco.

E a proposito di Eteri Tutberidze: se l’anno scorso l’allenatrice più influente degli ultimi anni ha imposto ad Alexandra Trusova di alleggerire il suo layout con meno quadrupli, un motivo sicuramente ci sarà stato, e si è palesato proprio in questa Rostelecom Cup. Ad oggi infatti non si capisce, e non è la prima volta che viene ribadito in queste pagine, quale sia la direzione che si vuole fare prendere alla nativa di Riazan. Se da una parte si tende infatti a farla entrare frettolosamente per l’ennesima volta nel guinness dei primati, magari tentando elementi difficilissimi e pericolosi come il quadruplo rittberger, dall’altro è davvero incomprensibile capire il motivo di voler collocare per forza un numero così considerevole di salti da quattro giri di rotazione in qualsiasi competizione, anche quando, di fatto, non c’è un effettivo bisogno: non a caso alla medaglia di bronzo europea sarebbero bastati due, per lei semplicissimi, quadrupli toeloop per archiviare in agilità la pratica. In linea generale invece sembra che in questa gara a Trusova sia mancata la capacità di raddrizzare il tiro in corsa, una caratteristica che fenomeni come lei non possono non possedere, venendo beffata da una non irresistibile Guliakova.

A chi invece non è mancata certamente la testa è Mikhail Kolyada, davvero bravissimo a risalire la china recuperando nel libero un triplo axel mandato a vuoto realizzandolo inaspettatamente in zona bonus. Ad oggi, l’allievo di Alexei Mishin è il miglior pattinatore europeo in circolazione, e mira a riportare il movimento maschile russo in alto a livello mondiale. Benissimo anche (oltre il georgiano Morisi Kvitelashvili) Petr Gumennik, pattinatore di grande eleganza, e Andrei Mozalev, che ha tentato la rimonta performando un ottimo libero mancando però il quadruplo flip, sbavatura che non gli ha concesso di raggiungere il podio.

Nella danza infine abbiamo avuto modo di visionare il nuovo libero di Victoria Sinitsina-Nikita Katsalapov, trionfatori della gara. Un programma interessante quello pattinato sulle note di Micheal Jackson, sicuramente più centrato nella prima parte, dalle musiche più morbide e incline alle caratteristiche dei danzatori, ma ancora scarico nella seconda, più energica e accattivante nelle atmosfere. Un inizio comunque promettente, considerando anche i problemi fisici dei due danzatori. Ulteriori indicazioni emergeranno in occasione dei Campionati Nazionali, dove la pressione, a region veduta, sarà altissima.

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fabrizio.testa88@gmail.com

Foto: Origo Valerio

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Foto: LaPresse

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