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Atletica, Luminosa Bogliolo: “Questo 2020 mi ha reso più matura. Sogno di poter correre alle Olimpiadi di Tokyo”

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Luminosa Bogliolo è senza ombra di dubbio diventata una delle certezze dell’atletica azzurra. Per lei questo 2020, al netto di tutte le problematiche connesse all’emergenza sanitaria, è stata una stagione positiva tanto che è riuscita a per ben nove volte al di sotto dei 13” nei 100hs.

La 25enne nativa di Albenga ha raccontato quel che le ha insegnato questo particolarissimo 2020: “Intanto quella che definirei l’arte di arrangiarsi, cioè che ci si può allenare anche dentro una serra di lavanda e timo, ci si può adattare in qualsiasi situazione ed esserne comunque felici. Poi che mi manca ancora la perfezione tecnica. E infine che sono più matura: ora so riflettere e scegliere attentamente dove e quando gareggiare senza farmi prendere dalla mia classica voglia di gare“.

L’ostacolista delle Fiamme Oro è consapevole che il 2021 potrebbe essere una stagione altrettanto complicata ma la speranza è quella di poter partecipare alle Olimpiadi di Tokyo: “Sarei contentissima si potessero fare i Giochi, ma ho capito che devo darmi vari ’step di felicità’ e quindi anche soltanto pensare di poter gareggiare nonostante la situazione che stiamo vivendo mi mette comunque il buon umore. Non è un diritto che sta scritto da qualche parte e quindi sarà una gioia se lo potremo fare“.

In chiusura Luminosa Bogliolo ha ripercorso tutti i momenti più significativi del suo 2020 a livello sportivo: “Mi sono tolta qualche piccola soddisfazione anche se per il primo anno non ho migliorato il mio primato, conservo due momenti in particolare: la trasferta di Turku perché è quella che ho sentito di più, ero super carica nell’avvicinamento, e poi il Golden Gala a Roma dove però mi è spiaciuto non aver corso come potevo. In entrambe le occasioni ho perso dall’olandese Nadine Visser ma il fatto di esserle arrivata vicina mi ha dato consapevolezza. Magari il prossimo anno riesco a vendicarmi. In senso buono, ovviamente: è sempre silenziosa e riservata e quest’anno l’ho un po’ pedinata perché è un’avversaria che mi stimola. Sulla mia pagina nel sito World Athletics quella di Stoccolma è stata considerata come vittoria in Diamond League, ma io vivo di confronto con le avversarie, di sfide, e non aver trovato in Svezia rivali di altissimo livello non me la fa ricordare come il momento più importante dell’anno. Per come ragiono io, una competizione può essere anche la ‘gara della porchetta’ ma se c’è la Visser o chi per lei cambia tutto“.

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salvatore.serio@oasport.it
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Foto: FIDAL/Colombo

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