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Tennis, Novak Djokovic: “Concludere la stagione da n.1 è il riconoscimento più importante. Il GOAT? Lascio discutere gli altri”

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Novak Djokovic ha sconfitto, non senza soffrire, il croato Borna Coric negli ottavi di finale dell’ATP 500 di Vienna. Il serbo, reduce dalla cocente sconfitta nella finale del Roland Garros 2020 contro lo spagnolo Rafael Nadal, ha voglia di dimenticare l’esito di quell’incontro e ha scelto di presentarsi ai nastri di partenza di questo torneo per rimettersi in carreggiata e nello stesso tempo assicurarsi il posto di n.1 del mondo fino al termine della stagione. Un obiettivo praticamente raggiunto. L’unica variabile potrebbe essere una partecipazione altamente improbabile dello spagnolo Rafael Nadal al torneo di Sofia (Bulgaria) attraverso una wild-card, con l’iberico che potrebbe quindi mettere in discussione lo status di Nole, come riportato da ATP Media.

Un’ipotesi assai remota però per i programmi di Rafa. E dunque Djokovic concluderà la propria stagione (salvo sorprese) in vetta per la sesta volta in carriera (2011, 2012, 2014, 2015, 2018 i precedenti), eguagliando il record di un mostro sacro come l’americano Pete Sampras, al vertice del ranking dal 1993 al 1998. Inoltre Nole si avvicina a grandi falcate anche al record di settimane in testa alla classifica di Roger Federer (291 è il dato del serbo, a 19 dalle 310 di Roger). In questo contesto, il balcanico ha rivendicato l’importanza di questa continuità ad alto livello: “E’ il riconoscimento più importante perché devi essere al 100% in tutta l’annata e non solo nei tornei dello Slam. Lascio il dibattito sul GOAT agli altri, per me adesso conta chiudere da n.1“, le sue parole riferite anche al dibattito relativo a chi tra lui, Federer e Nadal sia il più forte tennista di tutti i tempi.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: e-motion-Bildagentur-Zolles-KG-Christian-Hofer

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