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Ciclismo

Tour de France 2020, il lavoro sontuoso della Bora-hansgrohe per Peter Sagan. Ma lo slovacco non vince più…

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La Bora-Hansgrohe è stata la protagonista assoluta della tappa odierna del Tour de France 2020, la Millau-Lavaur. Il sodalizio di Peter Sagan ha animato la gara sin dai primissimi chilometri, costringendo, coi ventagli, molti velocisti ad alzare bandiera bianca prima del traguardo. Quando, però, si è arrivati allo sprint finale, poi vinto da Wout Van Aert, lo stesso Sagan è mancato in maniera a dir poco incredibile. Lo slovacco non solo non ha vinto, ma si è dovuto accontentare di un misero 13esimo posto.

Quello di oggi, però, è solo l’ennesimo risultato negativo di una lunga serie. E’ vero che durante lo sprint finale Sagan si è toccato con Hugo Hofstetter ed è stato rallentato, ma bisogna anche dire che al miglior Peter ciò non sarebbe mai successo. Fino a un paio di anni fa, lo slovacco era un asso a muoversi nel caos degli sprint. Il suo strapotere fisico, unito alle spiccate doti di guida del mezzo, gli permettevano di prendere facilmente posizione a ruota del velocista di riferimento di turno, fosse esso Kittel, Cavendish o Greipel, e di non mollarla più.

Il Sagan dell’ultimo biennio, invece, è un atleta appesantito che non riesce più a destreggiarsi con la facilità di un tempo negli arrivi a ranghi compatti. Nei giorni scorsi lo abbiamo visto provare anche a lanciare volate lunghe per evitare di rimanere imbrigliato nelle maglie del plotone e raccogliere quanti più punti possibili per la maglia verde. Indubbiamente, l’infortunio patito al Tour de France 2018 sembra aver avuto ripercussioni pesanti sulla carriera dello slovacco.

Dopo una decade passata sulla cresta dell’onda, viene da chiedersi se ora Sagan, il quale, ormai, ha superato i trent’anni, abbia iniziato la fase di declino che ogni atleta affronta prima o poi. La speranza è che possa tornare sui livelli che gli competono almeno per qualche altra stagione. Sarebbe un peccato, infatti, non assistere a qualche duello tra il miglior Peter e le stelle emergenti Wout Van Aert e Mathieu van der Poel.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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