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F1, i ritardi dei rinnovi di Hamilton e Wolff sono dovuti ad una possibile cessione del team Mercedes?

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Siamo giunti al 13 settembre 2020, giorno del Gran Premio di Toscana 2020 del Mondiale di Formula Uno. Il nono appuntamento della stagione, ospitato dallo splendido scenario del circuito del Mugello, è stato palcoscenico dell’annuncio dell’approdo di Sebastian Vettel in Aston Martin per quel che riguarda il campionato 2021. Una ufficialità importante, assieme a quella di Sergio Perez che gli farà posto. La massima categoria del motorsport sta posizionando tutte le proprie tessere per il futuro. Ne mancano, però, due di capitale importanza: Lewis Hamilton e Toto Wolff.

Il pilota campione del mondo e il team principal della scuderia di Brackley non hanno ancora rinnovato con la Mercedes. Una attesa davvero inattesa e inaspettata ma che, soprattutto, non ha una spiegazione. Se, come dicono i due protagonisti, i rapporti sono idilliaci e tutto va “a gonfie vele”, perchè non è ancora stato messo tutto nero su bianco? La spiegazione sembrerebbe giungere da motorsport.com che rivela una indiscrezione che avrebbe davvero del clamoroso.

L’assetto societario del team Mercedes, infatti, potrebbe vedere dei cambiamenti importanti che potrebbero portare anche ad un disimpegno (comunque non totale) da parte del colosso teutonico. Una “bomba” che potrebbe davvero riscrivere la storia dei prossimi anni della Formula Uno. Le prime avvisaglie di questa rivoluzione sono state notate con l’arrivo sulla W11 del logo della multinazionale Ineos. Ora la potente azienda petrolchimica ha intenzione di passare dal ruolo di sponsor a quello di azionista del team, ma non è chiara la quota azionaria che sarebbe interessata ad acquistare.

Da più parti si sente dire che Ineos vorrebbe rilevare l’intero pacchetto della Mercedes, mentre altri sostengono che almeno inizialmente la quota sarà di minoranza, con il gruppo Daimler che manterrà il controllo della squadra. Provando a fare un minimo di chiarezza. Al momento il 30% del pacchetto azionario è detenuto proprio da Toto Wolff, mentre Daimler ha il 60% con una opzione per rilevare il 10% che è stato di Niki Lauda, quota che di fatto controlla già. Non avendo la sfera di cristallo non è ancora dato a sapersi cosa succederà da qui a pochi mesi ma, sicuramente, la Mercedes è nel bel mezzo di una fase di transizione importante, che potrebbe variare molto i suoi equilibri futuri. In questo contesto si inserisce sopra ogni altra la figura di Toto Wolff, che nel doppio ruolo di azionista e team principal deve fare chiarezza sui suoi piani in un contesto nebuloso.

Se, invece, Ineos farà sua solamente una piccola quota azionaria le novità saranno decisamente minori, ma tutto dipenderà da quel che vorrà fare Daimler, magari cedendo il controllo del team.  In questo caso Wolff potrebbe tornare ad avere poteri assoluti con l’uscita di scena di Ola Kallenius, ma fino a quando non arriveranno conferme sicure va considerata anche la possibilità che lo stesso team principal austriaco possa decidere di cedere la sua quota e fare un passo indietro. Le voci che lo riguardano sul fronte Aston Martin, dopotutto, non cessano di farsi vive…

In questo scenario così intricato, Lewis Hamilton traccheggia e aspetta di capire come si svilupperà la situazione in quel di Brackley. Nessuno, lui in primis, si sarebbe potuto immaginare di arrivare a metà settembre senza sapere che ne sarà del suo futuro immediato. Le speculazioni si sprecano e, come visto, non sono solamente a livello di voci, ma anche di organigramma in casa Mercedes. La Formula Uno attende gli sviluppi, per capire cosa succederà nella scuderia che, dal 2014, sta dettando legge dentro e fuori le piste.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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