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F1, GP Italia 2020: Charles Leclerc e l’incidente alla Parabolica. Il monegasco ha sbagliato, ma la Ferrari è inguidabile

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Per Charles Leclerc il Gran Premio d’Italia non è certo andato secondo speranze e aspettative. Il monegasco è rimasto a lungo in tredicesima posizione, dopodiché è stato uno dei primi a effettuare il suo pit-stop. Questo fatto si è rivelato una fortuna, perché l’ingresso della safety car (e la contemporanea chiusura della corsia box) hanno permesso ai piloti che si erano già fermati di guadagnare tantissime posizioni quando tutti gli altri hanno a loro volta cambiato le gomme. Non a caso, Leclerc si è trovato vicino a Gasly, il quale ha successivamente vinto. Certo, da qui a dire che il ventiduenne del Principato sarebbe potuto arrivare a podio, ce ne passa, ma Charles ha fiutato l’occasione propizia per ottenere quantomeno un bel piazzamento e ha spinto al massimo. Peccato che alla Parabolica abbia perso il posteriore della sua vettura, andandosi a schiantare contro le barriere. L’incidente ha causato l’esposizione della bandiera rossa, ma fortunatamente non ha avuto grosse conseguenze fisiche per il pilota.

Purtroppo quanto avvenuto non è una sorpresa, la Ferrari è apparsa letteralmente inguidabile sin dalla giornata di venerdì. D’altronde la decisione di ridurre al minimo il carico aerodinamico ha reso la vettura difficilissima da tenere in pista. Lo si è visto anche nelle prove libere, durante le quali sia Sebastian Vettel che lo stesso Leclerc hanno avuto grossi problemi, in particolare alle curve di Lesmo. Il tedesco è finito in testacoda, mentre il monegasco ha effettuato un’escursione nella ghiaia. Inoltre non bisogna dimenticare come Leclerc abbia avuto qualche patema d’animo proprio alla Parabolica anche in qualifica, finendo largo nel suo primo tentativo cronometrato in Q1, una disavventura che lo ha portato oltre i track limits, obbligandolo a effettuare un giro lanciato in più dopo la cancellazione del tempo.

Chiaramente, il tremendo botto patito da Charles è figlio dell’assetto estremo scelto dalla Ferrari per questo weekend. Allo scopo di compensare la scarsa potenza generata dalla power unit, si è deciso di scaricare al massimo le ali. Non certo una novità, visto che il Cavallino Rampante segue questa politica ormai da Silverstone. Un azzardo che in Gran Bretagna ha pagato, ma successivamente ha fatto emergere tutte le sue controindicazioni. Senza carico aerodinamico, la SF1000 diventa una monoposto scorbutica e talvolta imprevedibile. Non a caso sia a Spa che a Monza ambedue i piloti hanno palesato enormi difficoltà in fase di inserimento in curva. Peraltro nel Gran Premio d’Italia l’assenza di downforce si è sentita soprattutto al posteriore, vuoi perché il fondo non funziona, vuoi perché negli ultimi giorni è emersa un’ulteriore indiscrezione in merito alle magagne della Rossa versione 2020.

Si vocifera, infatti, che la SF1000 soffra anche a causa della sospensione posteriore a comando idraulico, che non reagisce come dovrebbe. Quale sia la ragione di questo disfunzionamento non è chiaro, ma di sicuro la scadente efficienza aerodinamica della monoposto non aiuta. Il guaio è enorme, perché proprio il retrotreno diventa ancora più instabile di quanto non lo sia già per via dell’assenza di carico. In altre parole, la Ferrari rischia di essere ingestibile. Leclerc ha detto: “Ho sbagliato, ma è dura guidare questa vettura”. Niente di più vero, perché non solo la SF1000 ha poco da offrire, ma se si prova a chiederle qualcosa in più, subito si imbizzarrisce. In quel caso a volte ci si limita a finire nella ghiaia, ma se il muro è vicino alla pista, si va a sbattere. Insomma, il monegasco avrà anche sbagliato, ma non gli si può certo fare una colpa riguardo il fatto di non essere riuscito a gestire una monoposto il cui comportamento è umorale e imprevedibile a causa di svariate magagne che si affastellano le une alle altre, creando una matassa di problemi impossibile da sbrogliare.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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