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Tennis, Deborah Chiesa: “’Mi piacerebbe vincere un torneo WTA in Italia e arrivare nella top-100”

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Deborah Chiesa vuol riprovarci. La tennista italiana, classe ’96, ha una priorità su tutte: mettersi alle spalle le sue problematiche al piede che l’hanno fatta precipitare in classifica al n.401 del ranking WTA. Non mancano le qualità alla 24enne nativa di Trento, che ha vissuto la quarantena dedicandosi anima e corpo allo studio, ma soffrendo anche molto per non avere la possibilità di portare avanti le terapie del caso, legate al suo infortunio. Ora, però, il peggio sembra passato e la giocatrice del Bel Paese ha grandi motivazioni per tornare ai livelli del 2018, la sua migliore annata, e andare oltre.

Quando e come nasce la tua passione per il tennis?

Ho iniziato a giocare a tennis a 5 anni al circolo tennis Trento. Entrambi i miei genitori giocavano, sono stati buoni giocatori a livello regionale e mio nonno materno ha vinto numerosi scudetti italiani da veterano. E’ stata una scelta piuttosto naturale, vedevo loro giocare e un giorno hanno portato me e mia sorella (di 2 anni più grande) al circolo e ci hanno fatto provare. Mi è piaciuto subito, all’epoca facevo anche nuoto. Poi quando è stato il momento di scegliere tra i due sport, non ho avuto dubbi e da lì non mi sono più voltata indietro“.

Quale è stato il momento della tua ancora giovane carriera che ricordi con maggior piacere?

In realtà ce ne sono due: la vittoria del singolare decisivo nell’incontro di Fed Cup a Chieti, alla mia prima convocazione nel febbraio del 2018, e la qualificazione al tabellone principale del Roland Garros sempre nel 2018. Giocare per la Nazionale è sempre stato il mio sogno, mi era già capitato di poter rappresentare l’Italia nei campionati under 12,14,16 ma essere convocata in Fed Cup, nella squadra maggiore è stato veramente incredibile. Già solo il fatto che il capitano mi avesse dato la fiducia di scendere in campo e giocare un singolare decisivo era un grande onore, essere riuscita poi a portare il punto della vittoria è stato davvero qualcosa di indescrivibile. Giocare in casa, con tanto pubblico dalla mia parte, battere un’avversaria che era 80 WTA è stata la ciliegina sulla torta di una settimana molto emozionate, un’esperienza che mi porterò per sempre dentro e che spero di poter rivivere in futuro. Invece per quanto riguarda la qualificazione al Roland Garros, ho giocato tre partite di qualificazioni molto tirate, dove sono riuscita a gestire bene la pressione dei momenti delicati durante i match. Avere la possibilità di giocare e di competere con le migliori giocatrici del mondo su quei campi non ha prezzo. Anche questa è un’esperienza che mi auguro di poter ripetere in futuro“.

Quale torneo, a prescindere dalla levatura internazionale, ti piacerebbe vincere?

Mi piacerebbe vincere un torneo WTA, magari in Italia, Roma o Palermo. Giocare in Italia è un po’ un’arma a doppio taglio però quando riesci a gestire bene la pressione di giocare in casa, il pubblico è molto caloroso e ti da una grossa mano“.

Come hai vissuto il periodo del ‘’lockdown’’?

Sono stata a casa con i miei genitori in Trentino, a Torbole sul Garda. Ero in pieno recupero da un infortunio al piede sinistro quindi ho fatto tantissimi esercizi di recupero da sola perché non potevo uscire per andare dal fisioterapista. Nel frattempo mi sono data da fare con lo studio, sono iscritta ad un’università telematica, facoltà di Lingue e culture europee e del resto del mondo. Durante il lockdown sono riuscita a dare diversi esami, quindi mi sono tenuta impegnata con quello. A livello mentale però è stata molto dura: oltre alla paura dell’ignoto data dal virus, si è aggiunto il fatto che fossi infortunata e non potessi continuare con le terapie. E questo non ha aiutato“.

Come ti stai preparando in vista dell’imminente inizio della stagione?

Ho iniziato solo questa settimana ad allenarmi con calma. Personalmente non ho nessuna fretta di giocare tornei perché la mia priorità numero uno è stare bene con il piede e poter giocare senza dolore e in salute. Quindi in realtà se il piede reagisce bene, ogni settimana cercherò di aumentare gradualmente gli allenamenti, sia in campo che fuori“.

Obiettivi ed ambizioni per il futuro?

Mi piacerebbe poter arrivare nella top-100, giocare stabilmente tornei del circuito maggiore (WTA) e il tabellone principale del Grande Slam. Un paio di anni fa mi sono avvicinata a quel mondo e mi auguro di poter migliorare il best ranking raggiunto (143 WTA) e poter tornare a calcare palcoscenici così importanti“.

di Edoardo Diamantini

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Foto: Lapresse

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