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Nuoto, verso il Settecolli: la rinascita del nuoto azzurro. Il clou della “strana” stagione con vista Tokyo

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Si sarebbero conclude in questi giorni le gare di nuoto ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, in un anno normale, con il calendario normale ma di normale, anche nel 2020 del nuoto, c’è ben poco. A tal punto che la gara chiave della stagione che sarebbe dovuta essere olimpica, fra un Europeo e una ISL, diventa il Campionato Italiano Estivo, una manifestazione spesso snobbata dalle star del nuoto nostrano perchè piazzato sistematicamente all’indomani dei grandi eventi internazionali. Stavolta no, stavolta con il marchio prestigioso del Trofeo Settecolli, l’appuntamento del Foro Italico sarà per tanti l’obiettivo di mesi di lavoro perchè di gare all’orizzonte ce ne sono pochissime e del domani c’è davvero poca certezza, Olimpiadi di Tokyo comprese.

Bisogna pensare positivo, bisogna sperare che fra un anno il Covid abbia deposto le armi e che sia possibile mettere in piedi un evento globale come le Olimpiadi e allora il Settecolli, differito di quasi due mesi rispetto alla sua collocazione iniziale, diventa simbolo di rinascita e tappa molto importante in vista di un 2021 da vivere tutto d’un fiato che, dovessero andare bene le cose, presenta in sequenza: campionati italiani primaverili qualificanti per le Olimpiadi, Europei in lunga di Budapest, Olimpiadi, Europei in corta a Kazan e Mondiali in corta di Doha roba per uomini e donne veri, verissimi.

Il nuoto italiano che abbiamo lasciato a febbraio era un movimento in piena salute, reduce dalla migliore edizione di sempre dei Mondiali a Gwangju con 24 posti finale e otto medaglie, bottino incredibile per una nazione come l’Italia che ha raccolto il lavoro di un pool di tecnici capace di far crescere giorno dopo giorno i campioncini che ha a disposizione. L’impressione è che, in un anno in cui statunitensi e australiani non hanno praticamente gareggiato, c’è stato qualche appuntamento semi-ufficiale in Cina e in Europa, il Settecolli possa quantomeno stravolgere il quadro dei primati stagionali ma potrebbe offrire spunti davvero interessanti anche in vista della rincorsa a Tokyo.

In tante specialità il quadro degli atleti che rappresenterà l’Italia ai Giochi olimpici è piuttosto delineato (da ricordare che gli unici qualificati al momento sono Quadarella, Paltrinieri, Martinenghi e Panziera) ma ci sono alcune gare che accendono la fantasia degli appassionati, come ad esempio il 100 rana femminile dove la battaglia fra le tre star Martina Carraro, Arianna Castiglioni e l’ultima arrivata Benedetta Pilato, a caccia del primo crono sotto l’107″ dopo aver abbattuto nettamente la barriera dell’1’08” poco più di una settimana fa. Ci sono i 100 rana maschili con il già qualificato Martinenghi che guarda dall’altro la sfida tutta imolese tra Fabio Scozzoli e Federico Poggio, ci sono le sfide nello stile libero maschile, con l’unica certezza di Miressi nei 100 e di Detti nei 400 ma tanta battaglia alle loro spalle e senza un sicuro protagonista come Filippo Megli, sfortunatissimo dopo il quinto posto meraviglioso di Gwangju con un infortunio alla spalla che lo rimanda direttamente alla prossima stagione.

Ci sarà la possibilità di tornare ad ammirare i tre campioni del mondo, Federica Pellegrini, che inizia la sua ultima stagione agonistica, Gregorio Paltrinieri, che sogna l’impresa piscina-acque libere e Simona Quadarella, che lancia il guanto di sfida a sua maestà Katie Ledecky. Insomma, la speranza è che torni tutto come prima del ciclone Covid nel mondo del nuoto azzurro e dall’11 al 13 agosto nella piscina all’aperto più bella del mondo, ci sarà tempo e modo per ricordarselo più volte.

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