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Nuoto, Settecolli 2020. Largo ai giovani ma per alcuni serve (tanta) pazienza

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Fino a pochi anni fa, quando Federica Pellegrini sembrava sull’orlo di mollare l’attività agonistica il mondo del nuoto si interrogava ciclicamente sul “ricambio generazionale”. Ad almeno quattro anni di distanza nessuno ne parla più, Federica Pellegrini è ancora in vasca e dovesse confermare di lasciare l’attività agonistica ad agosto del prossimo anno dopo le Olimpiadi non sarebbe più uno sfacelo per il movimento azzurro. Al massimo si potrebbe parlare di “linea di continuità” e anche dal Settecolli 2020 si può dire che segnali incoraggianti in questo senso sono arrivati.

La linea verde del nuoto italiano al momento ha il volto in copertina di Benedetta Pilato, destinata, di questo passo, a diventare la nuova star del panorama natatorio italico. Si migliora ogni volta che scende in acqua per una gara importante, non si capisce quali possano essere i suoi limiti, ha il piglio della dominatrice, un carattere forte e ha empatia con il pubblico: le carte in regola ci sono ma 15 anni sono veramente pochi. A Roma non ha deluso, ha dominato i “suoi” 50 rana e ha fatto segnare il suo secondo miglior crono di sempre sui 100. Cosa chiederle di più nel mezzo di una pandemia e dopo 40 giorni di lock-down? 

L’altro volto vincente della Giovane Italia è quello di Federico Burdisso che ha bissato il titolo di 100 e 200 farfalla, si è affacciato ai 100 stile dove vorrebbe a breve diventare un fattore ma, soprattutto, nei 200 ha dimostrato di aver raggiunto una continuità di rendimento su tempi di altro livello (sub 1’55” per intenderci). Un atteggiamento, il suo, che fa sognare perché partire forte e resistere più che si può è una tattica pericolosa ma che, alla lunga, con un pizzico di esperienza in più può anche pagare e potrebbe fare di Burdisso il “Panetta delle piscine”.

Thomas Ceccon per alcuni è un nuotatore indecifrabile ma, evento dopo evento, sta prendendosi i suoi spazi e raggiungendo la dimensione non più solo della promessa ma della realtà del nuoto azzurro. Nei 100 dorso al momento è il numero uno in Italia e ha nel mirino il record che appartiene al suo rivale principale, Simone Sabbioni, nei 50 farfalla ha messo in fila i due veterani Codia e Rivolta: mentre tutti stanno a chiedersi quali saranno le sue gare di riferimento, lui fa incetta di titoli e, se invece di essere il designato per riportare l’Italia in auge nei misti diventasse un atleta eclettico e versatile capace di vincere nel dorso e ben comportarsi anche nella farfalla e nello stile libero? Lasciamolo lavorare e crescere: lo dicevamo un mese fa e, tutto sommato, ha rispettato le consegne.

Giulia Salin è l’ultima arrivata nel club dei campioni italiani e non è un caso. Anche lei ha vinto tanto a livello giovanile, un po’ come Quadarella, e alla prima occasione buona ha piazzato la zampata nei 400 stile con una gara di grande spessore nuotata con il personale e tenendosi alle spalle atlete più accreditate ed esperte di lei. 

Non sono mancate le prestazioni al di sotto delle attese, in particolare da parte di qualche atleta che ha dovuto fare i conti con un lock-down più lungo rispetto ad altri per la chiusura prolungata delle piscine ma ci sarà tempo e modo per dimostrare di poter essere fattori nel mondo dei grandi.

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