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Ciclismo

Giro di Lombardia 2020: i promossi e bocciati. Super Astana con Fuglsang e Vlasov, male Carapaz

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Si è disputata occasionalmente nel giorno di Ferragosto la seconda Classica Monumento della stagione: è andato in scena il Giro di Lombardia, in una data particolare, ma con lo spettacolo che non è mancato nei 231 km da Bergamo a Como. Ad imporsi è stato il danese Jakob Fuglsang davanti al neozelandese George Bennett, con il colpo di scena clamoroso della caduta di Remco Evenepoel. Andiamo a rivivere la prova con i promossi e i bocciati.

Promossi

Jakob Fuglsang: all’età di 35 anni arriva il secondo successo più bello della carriera, dopo la Liegi-Bastogne-Liegi del 2019. Il danese invecchiando è andato a migliorare. Ieri è stato ingiocabile per gli avversari. Ha fatto lavorare prima la squadra, poi si è messo in proprio sul San Fermo della Battaglia e ha salutato la compagnia di un coriaceo Bennett, involandosi in solitaria verso il traguardo. Due Monumento per lui, un palmares di qualità già eccellente: può provarci per il colpaccio anche al Giro.

George Bennett: da gregario nelle ultime uscite a capitano, subito in gran forma. Al Gran Piemonte è arrivata la clamorosa vittoria, d’autorità, successo sfiorato invece al Lombardia. Purtroppo per lui il rivale era un Fuglsang in condizione monstre. La seconda piazza per il neozelandese rappresenta comunque di gran lunga il miglior risultato della carriera, a testimonianza di una Jumbo-Visma strepitosa in questa parte di stagione.

Aleksandr Vlasov: l’Astana e Fuglsang devono ringraziare il russo, eccezionale sul finale. È lui a dare la trenata più importante sul Muro di Sormano, poi non si stacca, anzi, contribuisce all’attacco e tiene il passo dei due migliori, quando tutti gli altri rivali crollano. Resiste fino al San Fermo della Battaglia, poi guarda la battaglia da vicino e esulta per la vittoria del compagno, ma anche per la sua terza piazza.

Giulio Ciccone: migliore degli italiani, con la sua quinta posizione. L’abruzzese non è ancora al top della forma, ma con coraggio e tanta voglia resta nelle prime posizioni e sfiora il podio. Sul finale prova ad aiutare un Mollema stanco, ma centra ugualmente la top-5.

Bocciati

Vincenzo Nibali e Bauke Mollema: ci si aspettava di più dalla coppia d’esperienza della Trek-Segafredo. Al posto giusto nel momento giusto, entrambi già vincitori della Classica, si sono staccati sul San Fermo della Battaglia chiudendo rispettivamente sesto e quarto.

Richard Carapaz: era tra i più attesi e invece ha deluso le aspettative. Solo tredicesimo l’ecuadoriano del Team INEOS, mai nel vivo della corsa.

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Organizzazione: questa corsa resterà alla storia per le bruttissime cadute di Remco Evenepoel e Maximilian Schachmann, entrambe evitabili con un lavoro migliore da parte degli organizzatori. C’è davvero bisogno che i corridori si facciano male per iniziare a lavorare sul percorso in modo più puntiglioso?

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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